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Quadro macroeconomico (BULGARIA)

Alla fine del 2021 il PIL era aumentato del 4,2% rispetto al 2020 ed in tale data, per crescita del PIL la Bulgaria si posiziona al 23-mo posto nella UE 27, dove la media si attesta attorno al 5,3% su base annua. Il PIL bulgaro a prezzi correnti nel periodo gennaio-dicembre è stato pari a 67.871 milioni di euro.

I consumi finali formano il 79,4% del PIL, per un valore di 53.866 milioni di euro ed una crescita del 12,3% rispetto al 2020, con una crescita sia dei consumi delle famiglie che di quelli pubblici. Lo stipendio medio su base nazionale, inferiore rispetto alla media UE, risulta in aumento dai 1.391 lev (711 euro) del 2020 ai 1.551 lev (793 euro) del 2021, con l’11,5% di crescita. Il 1° gennaio è entrato in vigore il nuovo aumento del salario minimo, passato da 610 lev a 650 lev (da 312 euro a 332 euro, +6,6%). 

Per quanto riguarda la gestione delle finanze nazionali, è da segnalare il fatto che nel Paese dal 1997 è in vigore l'accordo di currency board con il Fondo Monetario Internazionale sulla base del quale il lev resta ancorato all'euro con il tasso fisso di 1 EUR = 1,95583 BGN.

Nel periodo esaminato si registra un deficit di bilancio di -2.778 milioni di euro, in significativo aumento del 13,7% rispetto al deficit del 2020 (-2.443 milioni di euro).

Paese virtuoso per debito pubblico, la Bulgaria si trova al terzo posto nell’UE-27 con il più basso debito in percentuale del PIL, preceduto solo da Estonia (18,1%) e Lussemburgo (24,4%). Il debito a fine 2021, secondo i dati Eurostat, ammontava a 17.014 milioni di euro o il 25,1% del PIL, con un aumento del 12,4% rispetto al 2020.

A dicembre 2021, il debito estero lordo della Bulgaria ammontava a 41.965 milioni di euro, il 61,8% del PIL contro i 39.813 milioni di euro del 2020 (64,9% del PIL).

Dopo tre anni di deflazione, nel 2017 l’inflazione è tornata con valori positivi. Tale tendenza è continuata anche nel 2021: l’indice medio annuo dei prezzi al consumo a dicembre segnava un aumento del 3,3% rispetto al 2020 e quello armonizzato in aumento del 2,8%.

Sul fronte dell’occupazione, secondo i dati del National Statistical Institute (NSI), il numero degli occupati nel 2021 ammontava a 2,987 milioni, ovvero il 68,1% della popolazione attiva (tra i 15 e 64 anni), di cui il 63,5% nel terziario, il 30,3% nell’industria manifatturiera e il 6,2% nel settore agricolo, forestale e della pesca. A causa dei forti processi migratori, della politica sociale e del calo demografico, cresce la carenza di professionisti e lavoratori qualificati che rappresenta il maggior ostacolo non solo per le aziende, ma anche per l’attrazione degli investimenti nel Paese in generale. Nel 2021 il tasso di disoccupazione è arrivato al 5,3%, per un totale di 171,1 mila disoccupati. La Bulgaria continua ad essere fra i paesi UE con la crescita più elevata del costo del lavoro, al secondo posto (+9,5%), contro una crescita media nella UE dello 1,7% secondo Eurostat. Lo stipendio medio lordo nel 2021 era pari a 793 euro, in crescita dell’11,5% rispetto al 2020. Nello specifico, i settori in cui si registra la più alta crescita nel 2021 sono: medicale e attività sociali (+25,7%), alberghiero e ristorazione (+17,7%), educazione (+17%), amministrazione pubblica (+14,8%). Il settore delle ICT, molto ben sviluppato in Bulgaria, registra a dicembre 2021 le retribuzioni più alte (2.065 euro), sul versante opposto con 507 euro è l’alberghiero e la ristorazione. Il basso reddito rappresenta uno dei principali fattori di migrazione all’estero dei giovani e del personale più qualificato.  

Il sistema bancario rimane sano e ben capitalizzato con buoni livelli di liquidità. Le riserve bancarie ammontano a 34,6 miliardi di euro secondo la Banca Nazionale Bulgara. In aumento i depositi delle famiglie (+9%) che ammontano a 34 miliardi di euro.

 

 

Ultimo aggiornamento: 26/08/2022