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Politica economica (BULGARIA)

Durante gli ultimi anni, la Bulgaria ha condotto una politica fiscale virtuosa. Nel 2020 il debito pubblico si è attestato al 25% del PIL rispetto al 20,2% del 2019, registrando una crescita dovuta soprattutto alle misure introdotte in conseguenza della crisi economica causata dalla pandemia COVID-19. A settembre 2020 il governo ha fatto due emissioni sui mercati internazionali per bond per un totale di 2,5 miliardi di EUR.

1) Priorità di spesa e politica fiscale

Le priorità del governo Borissov 3 (2017-2021) sono state l’istruzione, la difesa, la sanità e il welfare. In particolare, per quanto riguarda la difesa, la spesa è stata incrementata per sostituire i vecchi caccia MiG‑29 con una moderna flotta aerea F-16 che rispetti gli standard NATO. Nel settore dell’istruzione, il governo ha sostenuto l’impegno di duplicare lo stipendio degli insegnanti entro il 2021, rispetto al 2017. Nell’ambito della sanità e previdenza erano previsti incrementi di spesa, al fine di dare concreta attuazione alla strategia sanitaria nazionale che soffre ancora importanti ritardi. Il governo prevedeva, inoltre, il raggiungimento di uno standard di vita più elevato attraverso la collaborazione con le imprese, i cittadini e le parti sociali. Purtroppo, agli inizi del 2021 l’OCSE afferma che la crescita economica non ha ridotto la povertà e in particolare i bambini e gli anziani sono a rischio.

Sul fronte delle entrate la pressione fiscale diretta rimane tra le più basse in Europa, con la flat tax al 10% sull’utile delle società e i redditi delle persone fisiche. L’imposta sul valore aggiunto è pari al 20%, con imposta preferenziale entro la fine del 2021 del 9% per i libri, gli articoli per i bambini, i servizi di ristorazione e i catering.

Per quanto riguarda i salari reali, la tendenza è di crescita. Lo stipendio medio è cresciuto del 46%, dal 1.006 BGN (514 euro) nel 2016 ai 1.468 BGN (750 euro) nel 2020.

2) Indicatori macroeconomici

Il bilancio per il 2021 prevede un deficit del 3,9% del PIL (2,5 miliardi di EUR) e un aumento delle entrate di 1 miliardo di EUR, rispetto al 2020. Per il primo trimestre del 2021 il bilancio ha segnato un deficit pari allo 0,5% del PIL (317 milioni di EUR).

Il livello medio annuo dell’inflazione si è attestato all’1.7% alla fine del 2020.

La disoccupazione è tornata a crescere e a fine 2020 si è attestata al 5.1%. La percentuale di NEET nel 2018 è stata del 15,3% (media europea 10,9%).

La Bulgaria ha registrato tassi di crescita del PIL tendenzialmente in aumento a partire dal 2012, fino al 2019 (3,7%). La crescita, guidata da consumi privati e investimenti, mostra una performance migliore rispetto alla media europea. Per il 2020 però la contrazione è stata del -4,2%.

A febbraio 2020 la Commissione Europea ha pubblicato la sua relazione annuale sulla Bulgaria, con cui sebbene abbia riconosciuto sostanziali progressi nell’ambito macroeconomico, la Commissione richiede maggiori sforzi per le riforme strutturali.

3) Misure COVID-19

Il governo ha introdotto misure di stimolo fiscale, stimate tra il 2.4% e il 2.5% del PIL per il 2020 ed il 2021.

Tra le principali misure introdotte vi sono:

  • Il programma di supporto dei salari 60/40 prevede sovvenzioni del 60% dei salari, inclusa la previdenza sociale, da parte del governo per i lavoratori delle aziende dei settori più colpiti dalla crisi, tra cui: turismo, ristorazione, trasporti, istruzione privata, sport ed altri. Il rimanente 40% dello stipendio rimane a carico delgli imprenditori.
  • Sussidi per l’assunzione di nuovi dipendenti tra i disoccupati.
  • Aumento del capitale della Bulgarian Development Bank, allo scopo di assicurare prestiti garantiti o a condizioni preferenziali per persone fisiche in congedo non pagato e per imprese, tramite programmi della banca o contratti con altre banche commerciali.
  • Programmi con finanziamenti europei indirizzati a supportare le PMI nei settori colpiti, con sovvenzioni da 1.000, a 150.000 BGN.
  • Programma di supporto con sovvenzi
Ultimo aggiornamento: 14/05/2021