WTO, accordi regionali e aliquote tariffarie (SERBIA)
Anno di accesso al WTO | 0 |
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Accordi regionali notificati al WTO (numero) | 3 |
Aliquota tariffaria per i prodotti agricoli (Anno) | 2018 |
Aliquota tariffaria per i prodotti agricoli (Aliquota %) | 13,9 |
Aliquota tariffaria per i prodotti non agricoli (Anno) | 2018 |
Aliquota tariffaria per i prodotti non agricoli (Aliquota %) | 6,3 |
Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OMC. | |
Note: La Serbia ha in corso il negoziato di accessione all'OMC, avendo presentato formale domanda nel dicembre 2004. Dopo la firma di accordi preparatori all’ingresso con importanti membri dell'OMC, tra cui la UE (gennaio 2011), la Serbia dovrà concludere analoghi accordi anche con Cina e Stati Uniti, nonche' adattare il quadro legislativo interno in materia di prodotti agricoli geneticamente modificati (OGM). |
Osservazioni WTO
La Serbia prosegue nel negoziato di accessione all'OMC, dopo aver presentato domanda nel dicembre 2004. Dopo la firma degli accordi preparatori all’ingresso con importanti membri OMC, tra cui l’UE (gennaio 2011), la Serbia dovrà concludere analoghi accordi con Cina e Stati Uniti.
E' necessario per la Serbia adattare il quadro legislativo interno in tema di produzioni agricole geneticamente modificate (OGM) che includa una modifica della legge che attualmente vieta il commercio in Serbia di tutti i prodotti OGM.
Nel marzo 2017 il Ministero dell'Agricoltura, d'intesa con il Ministero della Salute, ha istituito un Consiglio di sicurezza alimentare composto da 15 esperti in vari settori, per rivedere le disposizioni restrittive che regolano il commercio degli OGM e che impediscono l'ingresso della Serbia nell'OMC. A novembre 2017 e' stato formato il National Coordination Body for Trade Facilitation.
Nel'ultima tornata di lavori di dicembre 2019, Belgrado ha confermato di essere impegnata nel far avanzare gli accordi bilaterali, tuttavia non vi sono stati ancora progressi sul fronte legislativo interno al fine di adottare una legislazione sugli OGM in linea con le norme dell'OMC.
L'accesso all'OMC e' anche uno dei requisiti previsti nel Capitolo 30 (External relations) di adesione all'UE.
Barriere tariffarie e non tariffarie
WTO, accordi regionali e aliquote tariffarie (SERBIA)
Anno | Accordo |
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2023 | Open Balkan Initiative La Serbia è membro, insieme alla Macedonia del Nord e all'Albania, dell'iniziativa Open Balkan, che intende tra l'altro offrire maggiori opportunità per il commercio e agli scambi studenteschi e favorire l'integrazione europea negli Stati membri. Questa zona economica prepara i paesi a diventare membri dell’UE. Il 29 luglio 2021, i tre paesi membri hanno firmato un accordo per aprire i rispettivi confini nazionali ai rispettivi cittadini e prodotti a partire dal 1° gennaio 2023, senza restrizioni. |
2021 | Free Trade Agreement con la Eurasian Economic Union (EAEU) Ha sostituito gli accordi di libero scambio bilaterali della Serbia con gli stati membri dell’EAEU, Russia, Bielorussia e Kazakistan |
2009 | FTA con l'EFTA (European Free Trade Association) La Serbia ha firmato un Accordo di libero scambio con l'EFTA (Islanda, Lichtenstein, Norvegia e Svizzera) il 17 dicembre 2009, entrato in vigore il 1 ottobre 2011. Ha altresi concluso accordi bilaterali separati sui prodotti agricoli con ciascuno Paese membro dell'EFTA, che formano parte integrante dell'Accordo. |
2008 | Accordo di Stabilizzazione e di Associazione con la UE L'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione con la UE, firmato il 29 aprile 2008, e' entrato il 1 settembre 2013, con la graduale abolizione dei dazi doganali (azzerati a partire dal 1 gennaio 2014) e l'abolizione di restrizioni quantitative. |
2007 | CEFTA - Central European Free Trade Agreement La Serbia ha iniziato ad applicare l'accordo CEFTA il 24 ottobre 2007, con l'eliminazione dei dazi all'import ed export, nonche' di quote, nel commercio di beni tra i Paesi membri (Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Moldova, Montenegro). Per i prodotti agricoli, la Serbia mantiene in essere alcune misure restrittive nei confronti della Croazia su alcuni prodotti considerati sensibili. |