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Politica economica (POLONIA)

Il Governo polacco ha adottato diverse misure espansive per sostenere la crescita economica, attrarre gli investimenti esteri e incrementare il reddito pro-capite della popolazione.

Le 14 Zone Economiche Speciali (ZES), istituite nel 1994, hanno rappresentanto un valido strumento per la crescita permettendo l'avvio di attività economiche a condizioni vantaggiose e sgravi fiscali rilevanti per le nuove imprese. Scopo primario delle ZES è stato di accelerare lo sviluppo economico del territorio, concedendo aiuti pubblici ad imprenditori per l'avvio di attività in determinati comparti, con nuove soluzioni tecnologiche tese a maggiore competitività e creazione di posti di lavoro. Le ZES saranno attive sino al 2026 ma dal luglio 2018 tutta la Polonia e' diventata un'unica "zona speciale" poiche' il Governo ha espanso le misure incentivanti per nuovi investimenti a tutto il territorio, allo scopo di accrescere la competitivita' internazionale del paese e favorire lo sviluppo delle aree depresse.

Dall'ingresso nell'UE, la Polonia ha avuto la necessità della costruzione e dell'ammodernamento delle varie infrastrutture per raggiungere gli standard comunitari: dalle infrastrutture ferroviarie, stradali, autostradali e aeroportuali, alle sanitarie, alle urbane, ecc. Pertanto, nell'ambito della politica di coesione economica e sociale, con l'obiettivo di promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile nell'intero territorio comunitario, la Polonia ha ricevuto ingenti fondi dall'Unione Europea pari a 82,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, a cui si sono aggiunti 32 mld per la PAC. Questi fondi hanno contribuito ad accelerare ulteriormente lo sviluppo del Paese, aprendo grandi possibilità agli investitori stranieri. I settori destinatari di tali fondi sono stati: infrastrutture e ambiente, innovazione, educazione, settore tecnologico e informatico, Polonia orientale, sostegno alla PA e alla politica di coesione. 

Il Premier Morawiecki nel 2016 ha presentato il Piano per lo Sviluppo Economico della Polonia, con ambiziose misure per sostenere l'innovazione e la competitività del sistema economico polacco al fine di trasformare il modello attuale basato sul basso costo della forza lavoro e stimolare la crescita. La strategia si basa su cinque pilastri: reindustrializzazione con creazione di nuovi settori industriali; miglioramento del quadro legislativo di riferimento per stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo e la collaborazione tra università e settore privato; gestione degli investimenti europei, pubblici e privati; sostegno all'export; attuazione di misure di sostegno per favorire lo sviluppo delle aree rurali. Il veicolo di finanziamento per il Piano è divenuto il Fondo di Sviluppo polacco che integra diverse istituzioni governative e che viene finanziato con fondi pubblici e privati, inclusi i Fondi Strutturali UE. E’ stata inoltre creata la PAIH, l'Agenzia pubblica con il compito di sostenere le esportazioni polacche, in particolare sui nuovi mercati, e di attrarre gli investimenti diretti esteri.

Nel 2020 il Governo ha concentrato l'attenzione sulla salvaguardia dei posti di lavoro e di quelle industrie piu' duramente colpite dalla pandemia da covid-19, anche grazie all'adozione di una serie di misure economiche a sostegno delle categorie maggiormente colpite dalle restrizioni imposte per frenare contagi. E' stato inoltre lanciato un Piano per l'occupazione e la crescita, di cui un elemento chiave e' una rinnovata politica industriale. Nel 2021 è stato invece presentato un nuovo pacchetto di misure economiche che contempla rilevanti interventi a livello fiscale e su materie quali welfare, investimenti, edilizia, sanita' ed agricoltura. 

Si segnala, infine, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) polacco in attesa di approvazione indica alcuni settori prioritari per uno sviluppo ulteriore del Paese: 1. Transizione energetica (che assorbe in totale oltre il 60% dei fondi complessivi allocati per il PNRR nei due capitoli: "Energia Verde e Riduzione del Consumo Energetico" e "Mobilità Verde e Intelligente") 2. farmaceutico e sanitario (capitolo denominato: "Efficienza, Accesso e Qualità del Sistema Sanitario") 3. trasformazione digitale.

Ultimo aggiornamento: 02/11/2022