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Politica economica (POLONIA)

Il Governo polacco ha adottato diverse misure espansive per sostenere la crescita economica, attrarre investimenti esteri e incrementare il reddito pro-capite.

Le 14 Zone Economiche Speciali (ZES), istituite nel 1994, hanno favorito lo sviluppo attraverso incentivi fiscali e condizioni vantaggiose per le imprese. Nel 2018, l’intero territorio polacco è stato incluso nella Zona d’Investimento Polacca (PIZ), ampliando gli incentivi per migliorare la competitività e lo sviluppo delle aree depresse.

Dall’ingresso nell’UE, la Polonia ha investito nell’ammodernamento infrastrutturale per raggiungere gli standard comunitari. Grazie ai fondi europei, pari a EUR 98 miliardi per il periodo 2021-2027, ha accelerato la crescita in settori chiave come infrastrutture, innovazione, educazione, tecnologia e pubblica amministrazione.

Negli ultimi anni, il governo ha adottato misure per sostenere l’economia durante la pandemia, con interventi su welfare, investimenti e politiche fiscali. Nel 2025, il Premier Tusk ha annunciato un aumento della spesa per la difesa fino al 4,7% del PIL.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (KPO), approvato per EUR 58 miliardi, è stato modificato per rispondere alle conseguenze economiche ed energetiche della guerra in Ucraina. Il piano prevede investimenti in resilienza economica (8%), energia verde (26%), trasformazione digitale (7%), sanità (7%), mobilità verde (11%) e transizione energetica (41%). A esso si accompagna un pacchetto di 54 riforme legislative e progetti pubblici e privati per l’uso dei fondi.

Ultimo aggiornamento: 01/04/2025