X Chiudi
Governo Italiano
Governo Italiano

Breadcumbs

Aspetti Normativi (POLONIA)

ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI 

Regolamentazione degli scambi[1]

Sdoganamento e documenti di importazione: A seguito dell'adesione alla UE, dal 1° maggio 2004, la Polonia è entrata nel mercato unico europeo adottandone, tra l'altro, il regime doganale.

Con riferimento ai documenti di spedizione, è opportuno accompagnare le merci con polizza di carico e fattura commerciale.

Classificazione doganale delle merci: classificazione polacca delle merci e dei servizi (PKWiU) e delle attività (PKD) basate sulla Nomenclatura combinata. 

Restrizione delle importazioni: la Polonia è soggetta alle norme dell’UE in materia di restrizioni all'importazione. L'UE a sua volta aderisce alle norme internazionali in materia di importazione di armi, di materiali strategici e nucleari e di tessuti. Le importazioni da paesi terzi di materiali strategici, compresi i prodotti nucleari e alcune sostanze chimiche, sono soggette a procedure di autorizzazione speciale.  

Importazioni temporanee: Carnet ATA.  

 

Attività d’investimento e insediamenti produttivi nel Paese 

Normativa per gli investimenti stranieri:

In Polonia, l'attività d'impresa è regolamentata dal Codice delle Società Commerciali e dalla Legge sulla Libertà dell'Attività Economica. I cittadini stranieri, dei Paesi della UE e dell'EFTA (European Free Trade Zone) possono avviare un’attività imprenditoriale in Polonia alle stesse condizioni a cui sono soggetti gli imprenditori polacchi e nelle Zone Economiche Speciali (ZES), oggi Zona Polacca di Investimento (ZPI), a condizioni agevolate. 

 

Legislazione societaria[2]

Nell’ambito di attività di piccole dimensioni il modello più utilizzato è quella della ditta individuale. Per istituirla è necessario iscriversi presso il Registro dell’Attività Economica del comune di residenza. La SRL (Sp. z o. o.) può essere costituita con un capitale minimo di ca. €1.200, versato prima della registrazione della società. Il valore nominale di ogni singola azione non può essere inferiore a ca. € 12. La costituzione di un collegio sindacale o di una

commissione di revisione è obbligatoria nelle società a responsabilità limitata con il capitale sociale superiore a ca. € 120.000 e con più di venticinque soci. La SPA (S.A.) può essere stabilita da una o più persone fisiche o giuridiche con un capitale minimo dica. € 23.500, mentre il valore minimo di una singola azione deve essere di almeno PLN 0,01. Per l’avvio di una SAS (SP. K.) non è richiesto un capitale minimo e può essere creata da almeno due

persone fisiche e/o giuridiche. La costituzione di una società in accomandita per azioni prevede un capitale minimo di circa €12.000 e, nel caso in cui i soci siano in numero superiore a 25, la costituzione di un organo di sorveglianza. Per la costituzione di tutte queste forme societarie è necessario redigere un apposito atto costitutivo dinnanzi a un notaio e registrare la società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS). Al KRS devono essere presentati anche i moduli per ottenere il codice statistico REGON e un numero d’identificazione fiscale (NIP); per registrarsi, e sostenere il rispettivo costo d’imposta IVA, bisogna invece fare una denuncia direttamente all’ufficio territorialmente competente dell’Agenzia delle entrate polacca (Urząd Skarbowy). Per tutte le aziende è poi obbligatorio aprire un conto corrente bancario. Un imprenditore straniero può operare in territorio polacco tramite filiali (oddzial w Polsce) e uffici di rappresentanza (przedstawicielstwo w Polsce). A seguito della l. 28/11/2014, è possibile costituire online SRL, SNC e SAS; si può inoltre modificare online l’atto costitutivo delle società costituite in via elettronica. In caso di assunzione di dipendenti è necessaria

una denuncia presso l’Istituto nazionale di previdenza sociale (ZUS). Da febbraio 2020 è entrata in vigore la “Small ZUS” per le piccole imprese, il cui reddito annuale dell’esercizio precedente non superi il valore di 120.000 PLN, potranno versare contributi previdenziali ridotti e proporzionali al reddito.

Brevetti e proprietà intellettuale[3]

La materia della proprietà intellettuale in Polonia è regolata da due principali normative: la l. sul diritto d’autore e diritti connessi del 4 febbraio 1994 e la l. sui diritti della proprietà industriale del 30 giugno 2000. La protezione può essere estesa anche a banche dati, know-how ed ai segreti commerciali, regolate dalla l. del 27 luglio 2001 sulla protezione delle banche dati e quella del 16 aprile 1993 per la concorrenza sleale (oltre alla legislazione europea ed internazionale per la protezione della proprietà intellettuale).

I principali strumenti attraverso il quale proteggere la proprietà industriale in Polonia sono: i brevetti concessi per invenzioni, con validità massima di 20 anni; la registrazione dei modelli di utilità (periodo massimo 10 anni); la registrazione dei modelli o disegni, il cui periodo di protezione dura un massimo di 25 anni, ed è suddiviso in 5 periodi, per i quali si devono pagare le relative tasse; la registrazione dei marchi, che dura al massimo 10 anni e può essere prolungato presentando ulteriori domande. 

In tutti i suddetti casi, la protezione legale inizia al momento del deposito della domanda all’Ufficio brevetti, ed è condizionata alla sua effettiva registrazione.

 

Sistema fiscale[4]

 La materia fiscale è disciplinata principalmente dalle seguenti leggi e s.m.i.: l. sull’Imposta sul reddito delle persone fisiche; l. sull’Imposta sul reddito delle persone giuridiche; l. sull’Imposta sul valore aggiunto. 

Anno fiscale: 1° gennaio – 31 dicembre. 

Imposta sui redditi delle persone fisiche (PIT)12: ogni persona fisica residente in Polonia che percepisce un reddito è un contribuente soggetto all’imposta sul reddito delle persone fisiche. 

Tuttavia, esistono delle eccezioni per i redditi prodotti dalla vendita di valori in borsa, dai dividendi distribuiti ai soci, dalle royalty e dai depositi bancari, sui quali viene applicata una tassazione lineare con aliquota al 19%. 

 

Imposta sui redditi delle persone fisiche

 

Base imponibile in PLN

Imposta

 

 

Fino a 

   85.528

17% meno detrazione fiscale 

Oltre 

   85.528 

14.539,76 PLN + 32% del reddito eccedente 85.528 PLN meno detrazione fiscale 

 

Dal 1° gennaio 2017 la quota di detrazione fiscale non è più fissa ma dipende dal reddito e si calcola usando una formula particolare: circa € 180 per chi ha un reddito inferiore a € 1.554; tra € 280 e 131 (valore proporzionale) per un reddito tra € 1.554 e 2.5490; € 131 per il reddito tra circa € 2.590 e 21.120; tra € 131 e € 0 (valore proporzionale) per un reddito superiore a € 20.124.

 

Tassazione sulle attività di impresa (CIT): i soggetti passivi di tale imposta sono le società aventi sede legale o amministrativa in territorio polacco (tassazione effettuata su tutti i redditi, indipendentemente da dove essi siano stati prodotti) e le società non aventi sede legale o amministrativa in Polonia, limitatamente ai redditi prodotti sul territorio polacco. 

L’aliquota di base dell’imposta è pari al 19% dell’imponibile. La dichiarazione annuale dei redditi (CIT-8) deve essere consegnata entro i tre mesi successivi alla chiusura dell’anno fiscale. 

Dal gennaio 2019 l’aliquota CIT è al 9% per piccoli imprenditori, i cui ricavi dalle vendite non abbiano superato nel precedente anno d’esercizio 2 mln €.

Sono esenti da tassazione i redditi prodotti dai fondi d’investimento polacchi (inclusi i fondi che investono nel settore immobiliare).

Imposta sul valore aggiunto (VAT): a partire dal 01/01/2011 l’aliquota di base per la maggior parte dei beni e dei servizi è al 23%. Sono previste aliquote ridotte: 8% per alcuni prodotti alimentari trasformati, beni legati alla produzione agricola, assistenza sanitaria e altri; 7% con possibilità di rimborso fiscale diretto per i contadini che effettuano la cessione di prodotti agricoli e servizi agricoli; 5% per prodotti agricoli non trasformati, consegna dei libri e delle riviste specialistiche e per alcuni prodotti alimentari di base; 4% per i contribuenti che forniscono servizi di taxi; 0% riferito soprattutto all’esportazione di merci, a condizione che prima della scadenza del termine per la presentazione di una dichiarazione dei redditi per un periodo di fatturazione, si riceva un documento che confermi l'esportazione di merci fuori del territorio dell'UE, per la consegna di merci a zone franche o magazzini doganali, ai servizi di trasporto internazionale ecc.

Gli imprenditori, entro il 25° giorno di ogni mese, devono inviare telematicamente all’autorità fiscale polacca la dichiarazione IVA del mese precedente; la tenuta mensile vale anche per i contribuenti che effettuano rendicontazione trimestrale, che dovranno comunque allegare tre dichiarazioni separate. Dal novembre 2019 il meccanismo split payment è obbligatorio ma si applica solo alle transazioni tra contribuenti (B2B) di valore superiore a 15.000 PLN

(lordi) e riguardanti 150 beni e servizi specificati nella legge (metalli, carburanti, elettronica ecc.). I fondi del conto IVA possono essere utilizzati anche per regolare altri debiti fiscali (PIT, CIT, accise, dazi doganali) e contributi previdenziali (ZUS).

 


[1] Fonte: Unioncamere, Polonia-Disciplina doganale, marzo 2019; Agenzia Dogane e Monopoli; Gov.pl, Ministero dell'Imprenditorialità e tecnologia.

[2] Fonte: Camera di Commercio e dell’industria italiana in Polonia; Gov.pl, Ministero dell’Imprenditorialità e tecnologia.

[3] Fonte: PAIH, 2018

[4] Fonte: Ministero delle Finanze polacco

 

“Business Atlas 2020: guida agli affari in 56 mercati per il business italiano” a cura delle Camere di Commercio italiane all’estero.
Ultimo aggiornamento: 07/08/2020