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03/02/2015 - PRIMI DATI SULL'ANDAMENTO DELL'ECONOMIA USA NEL 2014

PRIMI DATI SULL'ANDAMENTO DELL'ECONOMIA USA NEL 2014

Il Bureau of Economic Analysis (BEA) ha reso noto le prime stime sull'andamento complessivo dell'economia americana nel 2014, che grazie in particolare alla forte performance registrata nel II e III trimestre (rispettivamente +4.6% e +5%) chiude con una crescita del PIL pari al +2,4%, un tasso superiore a quello del 2013 (+2,2%). La crescita nel 2014 e' stata trainata dai consumi (+2,5%) che rappresentano quasi il 70% del PIL negli USA, dagli investimenti non residential (+6,1%) e meno da quelli residential (+1,6%). Rileva inoltre la crescita degli scambi commerciali con le esportazioni cresciute del +3,1% e le importazioni del +3,9%. La spesa pubblica, viceversa, e' scesa del -0,2%.

La ripresa dell'economia americana puo' cosi' considerarsi consolidata, come peraltro dimostra anche il dato relativo alla crescita del PIL nell'ultimo trimestre 2014, un +2,6% che pur se inferiore alle attese (le stime prevalenti indicavano +3%) risulta essere in linea con le aspettative degli analisti di un rallentamento dell'economia, dopo la forte crescita dei due trimestri precedenti.

Nel IV trimestre, la crescita e' stata trainata principalmente dai consumi (+4,3% dal +3,2%), mentre rallentano gli investimenti (+1,9% dal +8,9%) e le esportazioni (+2,8% dal 4,5%), e diminuisce la spesa pubblica (-2,2%), esclusivamente per effetto della componente federale.

Guardando alle prospettive per il 2015, la FED ritiene che la crescita economica dovrebbe proseguire, sia pure a un ritmo inferiore al passato. Il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e il calo dei prezzi energetici dovrebbero continuare a sostenere i consumi. I dati sul reddito disponibile evidenziano un miglioramento (+3,8% in termini reali) grazie all'aumento delle retribuzioni e al rallentamento dell'inflazione. Secondo i dati sull'indice del costo del lavoro pubblicati dal Bureau of Labor Statistics, gli stipendi e i salari nel settore privato sono cresciuti del 2,2% nel 2014 (2,1% nel 2013) e la progressiva riduzione della disoccupazione (attestatasi al 5,6%) dovrebbe contribuire a un'accelerazione della dinamica salariale. Quanto all'inflazione, essa e' diminuita dello 0,5% nel quarto trimestre del 2014, dopo essere cresciuta dell’1,2% nel trimestre precedente, ben al di sotto dell'obiettivo del 2%. La stessa FED stima un'ulteriore calo dell'inflazione nei prossimi mesi prima di ritornare gradualmente verso il 2%. Queste condizioni giustificano l'atteggiamento di cautela della FED nell'avviare una fase di restrizione della politica monetaria.

Qualche preoccupazione desta il peggioramento del deficit commerciale, con la crescita delle importazioni nell'ultimo trimestre piu' che tripla rispetto a quella delle esportazioni. Pur non essendo storicamente un paese dipendente dalle esportazioni, gli Stati Uniti hanno indubbiamente tratto beneficio dalla domanda estera nella prima fase di ripresa dell'economia, favorita anche dalla relativa debolezza del dollaro. Il recente apprezzamento del dollaro potrebbe non essere un fenomeno transitorio, considerando le politiche monetarie di quantitative easing in essere in altre aree valutarie (euro zona in primis), un fattore di rischio per l'industria delle esportazioni che potrebbe influenzare anche il dibattito politico sugli accordi commerciali in corso di negoziazione.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - USA