Il dato destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario presenta un calo rispetto al trimestre precedente dello 0,3% e una variazione negativa del 2,3% su base annua. Nel primo semestre 2023 la crescita tendenziale è stata dell’1,7%.

Dal lato della domanda, la performance dell'industria ungherese inclusiva delle attività mineraria ed estrattiva, è diminuita del 5,7% rispetto al II trimestre del 2022. Nel periodo di riferimento, l’attività manifatturiera presenta un calo sull’anno del 4%. Tra le attività economiche, le principali diminuzioni di valore aggiunto sono state registrate nella fabbricazione di prodotti chimici e di prodotti alimentari, bevande e tabacco. Il settore delle costruzioni registra una contrazione del valore aggiunto del 6%, mentre il comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca presenta una variazione positiva del 67,9% rispetto al dato dello stesso periodo del 2022.

Nel II trimestre 2023 il valore aggiunto dei servizi è diminuito del 2,4%. I maggiori incrementi si sono registrati nelle attività di sanità e assistenza sociale (+10,2%), nei servizi di informazione e comunicazione (+2,6%) e nelle attività finanziarie e assicurative (+1,9%). Di segno negativo le attività dell’amministrazione pubblica (-1,1%), le attività artistiche, di intrattenimento e divertimento (-1,4%), le attività di alloggio e ristorazione (-2,5%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (-2,9%), i servizi di trasporto e magazzinaggio (-6,2%) e il commercio all'ingrosso e al dettaglio (-12,6%).

Alla contrazione del prodotto nel II trimestre 2023 i servizi, il settore manifatturiero e le costruzioni hanno rispettivamente contribuito nella misura del 1,5, 1% e 0,3%. La variazione negativa è stata rallentata dall’andamento positivo registrato nel comparto agricoltura (+1,7%), mentre il settore delle costruzioni non ha avuto un impatto di rilievo sul volume del prodotto.

Sotto il profilo della spesa, nel II trimestre 2023 i consumi finali effettivi presentano un calo dell’1,6%. Nel periodo di riferimento, i consumi finali delle famiglie sono diminuiti del 3,2% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Il volume di spesa presenta una contrazione nei gruppi dei beni non durevoli (-9%) e semidurevoli (-4,2%), in crescita la spesa registrata nei servizi (+0,7%) e beni durevoli (+0,1%). In aumento il volume dei trasferimenti sociali erogati dallo Stato (+6,2%) e i consumi finali della Pubblica amministrazione (+2,3%). Nel periodo in esame, i consumi finali effettivi registrano una diminuzione complessiva dell'1,0%.

Per quanto riguarda gli investimenti fissi il calo registrato nel II trimestre 2023 è stato del 15,6% su base annua. Il volume degli investimenti in costruzioni è diminuito significativamente, mentre quello degli investimenti in macchinari e attrezzature registra un aumento. Quanto agli investimenti lordi (formazione lorda del capitale), la variazione negativa rispetto allo stesso periodo del 2022 è stata del 21,3%.

Nel II trimestre 2023 il dato aggregato relativo alla domanda interna registra un calo del 7,6% sull’anno.

Nel periodo di riferimento, il volume dell’export di beni e servizi segna un aumento dello 0,2%, mentre quello dell’import presenta una variazione negativa del 5,6%. Il surplus è ammontato a 1.247 miliardi di Fiorini (ca. 3,3 miliardi di Euro). Riguardo al commercio di beni, il rilevamento statistico indica un aumento dell’1,8% delle esportazioni ed un calo del 5,1% delle importazioni. In relazione alla bilancia dei servizi le esportazioni e le importazioni registrano una contrazione rispettivamente pari al 6,2 e 8,9%.

Nel periodo di riferimento, i consumi finali effettivi hanno contribuito al calo del prodotto nella misura dello 0,7%, mentre gli investimenti lordi per il 7,1%. Il rilevamento indica che l’incidenza sull’andamento economico del saldo attivo degli scambi con l’estero è stata di 5,4 punti percentuali.

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Ambasciata d'Italia - UNGHERIA