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18/05/2023 - Kenya - Il governo si impegna a rilanciare l'industria tessile

Kenya - Il governo si impegna a rilanciare l'industria tessile

Nairobi – L’industria del cotone in Kenya è destinata a ricevere una nuova prospettiva di vita dopo che il governo si è impegnato a migliorare la produzione, affermando che gli agricoltori riceveranno prodotti chimici e formazione gratuiti per garantire che il raccolto sia gestito in modo efficace per ottenere i massimi risultati e fornire materie prime sufficienti per le industrie tessili locali e per l’esportazione. L’iniziativa è stata annunciata durante il lancio di un programma di collaborazione tra il Dipartimento di Stato per l’Industrializzazione, il ministero dell’Agricoltura e la Rift Vale Textile (Rivatex).

In quest’ottica, saranno creati parchi industriali aggregati di contea (Caip) in tutto il Kenya, comprese le 24 contee in cui il cotone e il tessile saranno un’industria di punta, tra cui quelle di Kisumu, Siaya, Homabay, Migori, Bungoma e Busia, ha precisato il segretario principale del Dipartimento di Stato per l’industria, Juma Mukhwana durante la presentazione del programma, che ha guidato una missione di distribuzione di semi di cotone nelle contee di Kisumu, Busia, Bungoma e Siaya, mirata a fornire 15,8 tonnellate di semi di cotone biotecnologici modificati per un valore di circa 350.000 euro alle contee di coltivazione del cotone a Nyanza e nelle regioni occidentali.

“I semi distribuiti attraverso le cooperative di risparmio e credito (Sacco) avranno un effetto a catena sul sottosettore lattiero-caseario con i panelli di semi di cotone resi prontamente disponibili per la produzione di farine a base di latte”, ha affermato Kilemi, spiegando che l’intera catena del valore uscirà rafforzata, mentre 20.000 agricoltori sono registrati attraverso i vari Sacco per ricevere i semi gratuiti.

Il governo ha iniettato circa 47 milioni di euro per modernizzare gli stabilimenti tessili della Rift Valley (Rivatex) e rilanciare lo stabilimento di sgranatura di Luanda a Busia, ma a causa del collasso della catena del valore del cotone, gli impianti funzionano al di sotto della capacità mentre le industrie locali sono costrette a esternalizzare l’80% della materia prima dall’India, dalla Cina e dal resto dell’Africa orientale per soddisfare la domanda.

Secondo i dati disponibili, il Kenya produce 28.000 balle di cotone all’anno contro un fabbisogno di 140.000 balle. Tra le cause individuate dal Kenya National Bureau of Statistics (Knbs), gli alti costi di produzione, la feroce concorrenza delle importazioni a basso costo e la bassa produzione agricola.

Notizia segnalata da
Internationalia - www.internationalia.org