I dati pubblicati dall'Ufficio Centrale di Statistica ungherese relativi a febbraio scorso indicano un calo delle vendite al dettaglio dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il valore delle vendite a prezzi correnti è ammontato a 948 milioni di HUF (circa 2,7 miliardi di Euro). Nel periodo di riferimento il volume delle vendite di beni alimentari presenta un calo su base tendenziale dell’1,5%. Tra i beni non alimentari, si registra un calo del volume del 2,2% in quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di beni manufatti commercializzati negli esercizi non specializzati (+9,2%). I maggiori cali riguardano le vendite di prodotti farmaceutici e cosmetici (-8,2%); mobili e articoli elettronici (-13%); libri, apparecchiature informatiche e accessori (-14%); articoli tessili, abbigliamento e calzature (-21%); articoli di seconda mano (-24%). Secondo il rilevamento, il volume delle vendite di carburanti nelle stazioni di servizio registra un calo sull’anno dell’8,5%.

Con riferimento ai canali distributivi, l’Ufficio Centrale di Statistica ungherese rileva una crescita del 36% del volume delle vendite per corrispondenza e attraverso il commercio elettronico, che rappresentano una quota del 9,4% sul totale delle vendite al dettaglio.

Secondo la ripartizione dell’Ufficio, a gennaio 2021 le vendite di beni alimentari rappresentano il 48% del volume complessivo delle vendite sul mercato interno, cui seguono con quote rispettivamente pari al 37% e 15% le vendite di beni non alimentari e carburanti per trazione.

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