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30/05/2017 - L’esperienza di Environment Park come know-how per i Tecnopoli tunisini

L’esperienza di Environment Park come know-how per i Tecnopoli tunisini

TUNISIA - Due società per la sanificazione del pesce, una attiva nel settore lattiero-caseario, una con a disposizione macchinari per la stampa digitale dei tessuti: sono alcune delle aziende che Environment Park ha portato a Roma per la conferenza dedicata ai Tecnopoli della Tunisia e organizzata da Confindustria Assafrica & Mediterraneo.

“Environment Park - ha detto a InfoAfrica l’amministratore delegato Davide Canavesio - è un parco scientifico e tecnologico che in Italia aiuta le Pmi su tutti i settori innovativi, in particolare per le attività legate all’ambiente. In Tunisia abbiamo cominciato nell’aprile del 2016, siamo coordinatori di un progetto di cooperazione per rilanciare e ricostituire a volte da zero i poli e parchi scientifici e tecnologici tunisini. Se da una parte ci sono i grandi accordi di cooperazione che riguardano le grandi aziende e i grandi programmi, sia l’Italia che la Tunisia sono in realtà caratterizzati dalle Pmi, quindi noi ‘scarichiamo’ a terra gli accordi di cooperazione, lavoriamo direttamente con quattro poli in Tunisia di vari settori. Il lavoro è duplice: da un lato mutuano da noi l’esperienza e dall’altro favoriamo l’incontro tra aziende italiane e aziende di questi poli”.

Il programma messo a punto da Environment Park prevede la redazione di piani di intervento e di promozione dei Poli tunisini. Dal 2018 i Poli parteciperanno a fiere e incontri di settore in Italia per la promozione dei loro spazi e servizi.

“La Tunisia usa i Poli e i parchi scientifici per rilanciare il sistema economico. In Italia i Poli sono stati usati come strumento di trasformazione urbana, noi per esempio siamo in un sito che era occupato dalle ferriere, in pieno centro a Torino. La Tunisia usa i vari poli, sul tessile, sull’agroalimentare, sulla meccatronica come hub di rilancio. E a parte i quattro presentati qui a Roma, ce ne sono anche altri che stanno nascendo”. [GB] 

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it