I veicoli stranieri detengono oggi una quota record all’interno del mercato dell’auto in Giappone. Audi Japan, per esempio, nel 2016 ha venduto 28.502 veicoli in questo paese, il doppio rispetto a un decennio fa. La Audi, che quest’anno introdurrà in Giappone 19 modelli, si è posta il target di incrementare le vendite del 10% e superare i 30.000 veicoli annui. Anche la Mercedes-Benz Japan, il principale venditore di automobili importate per due anni consecutivi, quest’anno presenterà 5 nuovi modelli.

La BMW, l'anno scorso, ha superato i 50.000 veicoli venduti in Giappone, scavalcando la Lexus, il marchio di lusso della Toyota Motors. Il gruppo delle auto tedesche continua ad investire nel mercato giapponese, con la creazione di concessionarie di grandi dimensioni anche fuori dalle grandi città. In base ai dati forniti dalla Japan Automobile Importers Association, nel 2016 il numero delle auto straniere vendute in Giappone è stato pari a 295.114 veicoli, +3,4% rispetto al 2015.

La quota dei veicoli d’importazione tra quelli di nuova immatricolazione è salita al 9,1%. I costruttori americani, invece, non hanno saputo approfittare di questo trend positivo. La Ford si è ritirata dal mercato giapponese nel 2016 e la General Motors vende solo circa 1.300 veicoli l'anno. Pur vendendo bene, le aziende europee hanno anche delle lagnanze nei confronti del mercato giapponese e la Germania ha più volte cercato dei rimedi passando attraverso canali quali l’accordo di partenariato economico tra Giappone e Unione Europea.

Notizia segnalata da
Agenzia ICE di Tokyo