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Quadro macroeconomico (ESTONIA)

Dopo il calo del 2020 (-2,6%) causato dalla pandemia, nel 2021 il PIL estone (a prezzi correnti) è cresciuto dell'8,2%, ben oltre le attese degli analisti, risultando tra i più significativi in Europa. Questo rimbalzo e' stato reso possibile grazie all'espansione dei consumi delle famiglie, agli investimenti privati, all'incremento dei settori manifatturiero e terziario (in particolare ICT e telecomunicazioni, immobiliare, trasporti e logistica, credito e assicurazioni). A spingere la ripresa estone è stata una politica economica espansiva messa in campo dal governo che ha reso disponibili ingenti risorse a sostegno di imprese e famiglie. Un effetto positivo si e' prodotto sul numero degli occupati che ha ripreso a crescere. La produzione industriale e' aumentata del 6,7%. 

Tra i risvolti negativi vi sono stati l'innalzamento dell'indebitamento pubblico (che è rimasto tuttavia su livelli contenuti) ed il forte aumento dell'inflazione che ha risentito soprattutto dei rincari eccezionali della componente energetica, segnando a dicembre 2021 un aumento percentuale, su base annua, del 12% (4,5% la media annua), il piu' alto in Europa . Per quanto riguarda i flussi commerciali con l'estero, si è ampliato il deficit, più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. Nel 2021, le esportazioni sono state pari a 18,2 miliardi di Euro (+ 27,5% rispetto al 2020) e le importazioni 19,9 miliardi di Euro (+31,8%). Il saldo della bilancia commerciale con l'estero e' stato negativo per circa 1,7 miliardi di euro. Il disavanzo di conto corrente si e' ulteriormente ampliato rispetto al 2020, con un saldo negativo di 497 milioni di Euro.

PREVISIONI PER IL BIENNIO 2022-2023

La crisi ucraina delinea uno scenario pessimistico e di forte incertezza legato all’evoluzione del conflitto. La Russia ha un ruolo modesto come mercato di destinazione di prodotti per l'Estonia (nel 2021 deteneva l'ottava posizione, pari ad un modesto 4% delle esportazioni totali) ma e' determinante per l'approvvigionamento (secondo fornitore nel 2021) di materie prime, soprattutto fornendo all'Estonia la quasi totalita' degli acquisti di gas dall'estero e oltre il 30% dei prodotti petroliferi grezzi e raffinati. La Russia e l’Ucraina sono inoltre i principali fornitori di grano e fertilizzanti. Vi e' poi da considerare l'ulteriore impatto rappresentato dal costo sociale dei rifugiati dall'Ucraina.

Ragioni queste che hanno spinto il Governo (e la Commissione UE nelle previsioni estive del luglio 2022) a rivedere al ribasso la crescita del PIL estone con ipotesi per il 2022 di un “magro” +1,3% (+1,6% secondo la Commissione) e leggermente superiore nel 2023, +1,8% (+1,9% per la Commissione). Si tratta di scenari previsionali in continua evoluzione che scontano la difficile prevedibilità dei tempi di risoluzione del conflitto russo-ucraino (a maggio 2022, le previsioni governative e della banca centrale estone ipotizzavano una variazione annua negativa del PIL tra lo -0,4% e il -1%).

Per quanto riguarda altre variabili, l'inflazione (da fine 2021 stabilmente a due cifre) è prevista in media al 17,0% su base annua nel 2022, la più alta dal 1996. La produzione industriale dovrebbe diminuire per buona parte del 2022 per riprendere lentamente entro la fine dell'anno/inizio 2023. Anche gli investimenti privati sono previsti in diminuzione a causa di una riduzione della fiducia nelle imprese. La disoccupazione è destinata ad aumentare, in quanto un gran numero di rifugiati dall’Ucraina entrati nel Paese incontra difficoltà a trovare lavoro. E’ inoltre previsto un peggioramento delle finanze pubbliche.

Ultimo aggiornamento: 31/07/2022
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