Il Regno Unito presenta una significativa disponibilità di materie prime. I comparti chiave dell’industria estrattiva sono:

• Carbone
• Minerali utilizzati nel settore industriale (es: caolinite, argilla, sabbie silicee, gesso, carbonato di potassio, barite, fluorite);
• Metalli di transizione (es: tungsteno e oro);
• Petrolio e gas naturale.

Minerali come caolinite, argilla e carbonato di potassio sono destinate all’esportazione in virtù della grande richiesta dei mercati internazionali. Ciò non di meno il Regno Unito resta un importatore netto di minerali e prodotti derivati.

Attualmente, il Regno Unito produce quasi la metà - 44 % - del gas naturale che consuma. Il resto viene importato tramite condutture che collegano il Paese all’Europa continentale ed una minima parte – circa il 9% - è approvvigionata sotto forma di gas liquefatto mediante navi cisterna. L’industria petrolifera britannica è caratterizzata da una produzione apprezzabile, che nel 2018 ha raggiunto 1.7 milioni di barili al giorno. I maggiori giacimenti petrolieri e di gas naturali off-shore si concentrano nel Mare del Nord e ad Est delle coste scozzesi.

L’estrazione e la produzione di carbone, concentrata in Scozia, nel Galles meridionale e nel Nord-Est dell’Inghilterra, è calata costantemente dagli anni ottanta in poi. Fra il 2014 e il 2018 si è assistito a una ancor più netta contrazione della produzione di carbone, passata da 11.6 a 2.6 milioni di tonnellate, anche in virtù del progressivo abbandono da parte dei paesi occidentali del carbone come fonte di energia.

Il settore principale di impiego per i minerali non destinati alla produzione energetica è quello edilizio.