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Governo Italiano
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Aspetti Normativi (REGNO UNITO)

 

ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI

Per tutta la durata dei negoziati il Regno Unito sarà soggetto a tutte le regole e accordi a cui devono sottostare i paesi membri dell’UE oltre a quelle esistenti secondo il governo britannico.

 

REGOLAMENTAZIONE DEGLI SCAMBI

Sdoganamento e documenti di importazione: conformi alle normative UE.

Classificazione doganale delle merci: nomenclatura combinata.

Restrizione alle importazioni: presenti per alcune tipologie di prodotti; si consiglia di consultare www.fera.defra.gov.uk (per piante, semi, pesticidi, insetti); www.defra.gov.uk (per animali e prodotti ittici); www.food.gov.uk/foodindustry (per i prodotti alimentari).

Importazioni temporanee[1]: applicato il sistema dei carnet ATA su materiali pubblicitari, merci importate temporaneamente a scopo espositivo, attrezzature usate a scopi educativi, scientifici o culturali, etc. Nel caso in cui si voglia che le merci importate temporaneamente restino all’interno dell’UE, si deve motivare la decisione, compilare la dichiarazione e pagare l’IVA dovuta. Infine, nel caso in cui si voglia distruggere le merci importate temporaneamente, bisogna contattare il National Carnet Unit per l’approvazione. Anche in questo caso bisogna pagare le tasse dovute.

 

ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO E INSEDIAMENTI PRODUTTIVI NEL PAESE

La normativa per gli investimenti stranieri in vigore è particolarmente flessibile e ci sono possibilità di ottenere sgravi fiscali fino al 100% per investimenti in alcuni settori (es. energia rinnovabile).

Legislazione societaria

La tipologia societaria più utilizzata dai capitali stranieri è la società a responsabilità limitata (Private Limited Company). Le società private non sono autorizzate a emettere azioni per sottoscrizione pubblica. La società pubblica (Public Limited Company nel Regno Unito, equivalente alla Spa italiana), invece non necessariamente deve essere quotata sul mercato azionario. Ogni società privata deve avere la parola “limited” dopo il nome. Tutte le società devono avere un capitale sociale; una società straniera azionista di una società inglese potrà nominare dei rappresentanti per la partecipazione alle assemblee generali della società stessa. La società avrà un numero di registro inserito nel Registrar of Companies con informazioni sui membri, direttori, segretari, e ipoteche contratte.[2] Per le filiali di società straniere non si pone la necessità di costruire un’entità legale separata e non ci sono dei requisiti formali per il suo stabilimento (gli affari sono condotti tramite rappresentanti locali).

I documenti di una filiale di una società estera dovranno essere registrati presso il Registro delle società dopo un mese dalla costituzione. Le joint venture non sono ritenute entità legali separate dal diritto inglese.

 

BREVETTI E PROPRIETÀ INTELLETTUALE

La legislazione si basa su principi di Common Law e atti legislativi, quali il Copyright Designs and Patents Act (1998), il Trade Marks Act (1994), il Patents Act (1977), il Registered Designs Act (1949); altri principi di Common Law conferiscono tutela giuridica ai segreti industriali e alle informazioni confidenziali.

 

SISTEMA FISCALE[3]

Il Regno Unito ha un regime di bassa pressione fiscale per incoraggiare le attività commerciali (imposta sul reddito delle società tra le più basse in Europa).

Anno fiscale: 1 aprile – 31 marzo.

 

IMPOSTE (Anno fiscale 2019/2020 – PA inclusa)

 

Tassazione sui redditi delle persone fisiche[4]

Basic rate                  20% - Per redditi tra £12.501 e £50.000

Higher rate                40% - Per redditi tra £50.001 to £150.000

Additional rate           45% - Per redditi superiori a £150.000

 

Sistema scozzese[5]

Starter Rate              19% - Per redditi tra £12.500 e £14.549

Basic Rate                20% - Per redditi tra £14.549 to £24.944

Intermediate Rate     21% - Per redditi tra £24.944 to £43.430

Higher Rate               41% - Per redditi tra £43.431 to £150.000

Additional Rate          46% - Per redditi superiori a £150.000

 

Tassazione sulle attività di impresa (2018) [6]

Main Rate19%

Special rate (per fondi di investimento e SICAV)20%

 

Diversa tassazione è applicata alle compagnie facenti profitto dall'estrazione di petrolio o che detengono diritti di estrazione nel Regno Unito, le compagnie denominate "ring-fence":

Small Profit Rate       19% - Per guadagni inferiori a £300.000

Main Rate                  30% - Per guadagni superiori a £300.000

 

Imposta sul valore aggiunto (VAT)[7]

Standard                    20%    Per la maggior parte di beni e servizi

Reduced rate             5%      Per alcuni beni e servizi come seggiolini per bambini per auto, energia perla casa, ecc.

Zero rate                    0%      Per diversi prodotti alimentari, vestiario per bambini, eventi culturali, istruzione, ecc.

 

 

 

 

Misure speciali[8]

In seguito al referendum per l’uscita dalla EU, il Governo britannico ha presentato nel budget del 2017diverse misure speciali per combattere i possibili effetti collaterali della Brexit. Tra le proposte è da notare la possibile diminuzione della pressione fiscale sulle imprese, la quale dovrebbe passare dal 19% attuale al 17% nel 2020.

 


[1] Fonte: British Government

[2]Fonte: Companies House

[3]Fonte:HM Revenue & Customs

[4]Fonte: Income Tax Rates and Personal Allowances

[5]Fonte: Scottish Government

[6]Fonte: Rates and allowances: Corporation Tax

[7]Fonte: British Government - VAT rates

[8]Fonte:Corporation Tax to 17% in 2020

 

“Business Atlas 2020: guida agli affari in 56 mercati per il business italiano” a cura delle Camere di Commercio italiane all’estero.
Ultimo aggiornamento: 07/08/2020