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Per l’elettronica, il valore complessivo del nostro export nel 2019 è stato pari a 15,4 miliardi di euro, a fronte di un import di 27,8 miliardi di euro.
Il peso del settore sull’export totale è pari a 3,2%, registrando una variazione negativa dell’1%.
La quota italiana sull’export mondiale del settore è stata pari a 0,65% con una variazione negativa rispetto al 2018 pari a 0,03%. (fonte ISTAT)
Nel 2019 i principali destinatari delle nostre esportazioni sono stati: Spagna (1,74 mld di euro), Germania (1,43 mld di euro) e Stati Uniti (1,23 mld di euro); i principali paesi fornitori sono stati Cina (5,46 mld di euro), Germania (4,39 mld di euro) e Paesi Bassi (4,34 mld di euro).
Per l’elettrotecnica, il valore complessivo del nostro export nel 2019 è stato pari a 23,6 miliardi di euro, contro un import di 18,2 miliardi di euro. Il peso del settore sull’export totale è stato pari al 5% con una variazione negativa del 2,7%.
La quota italiana sull’export mondiale del settore è stata del 3,13% in diminuzione rispetto al 2018 dello 0,15%.
I principali destinatari delle nostre esportazioni sono stati Germania (2,26 mld di euro), Francia (1,71 mld di euro) e Stati Uniti (972 mln di euro); i principali paesi fornitori sono stati Germania (2,8 mld di euro), Cina (2,58 mld di euro) e Francia (808 mln di euro). (fonte ISTAT – dati gen-sett 2020)
L’attuale contesto di incertezza peserà anche sulle nostre vendite di apparecchi elettrici, previste in calo del 5,9% nell’anno in corso, così come le esportazioni di elettronica che saranno colpite su due fronti: da un lato, le interruzioni delle catene di fornitura globali hanno influenzato negativamente l’elettronica di consumo creando ritardi nella produzione di componenti e prodotti finiti; dall’altro, il rallentamento nel settore dei mezzi di trasporto determinerà una contrazione nella domanda di componenti elettroniche italiane (ad esempio strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione e orologi) installate su navi, aerei e treni (Rapporto Export 2020 - SACE).
Per quanto concerne l’analisi dei mercati che offrono, in prospettiva, un potenziale di crescita per i flussi del nostro interscambio nel settore, secondo il Rapporto sull’Export 2020 pubblicato da SACE, il Qatar è, tra i produttori di idrocarburi, il paese che farà segnare il recupero più rapido (+8,4% nel 2021) per il nostro export nella regione del medio oriente e nord Africa; in evidenza, tra i beni di investimento, le apparecchiature elettriche che registreranno un +4,9% nel 2021.dopo una contrazione del 10% nel 2020,
Il Marocco, tra i più stabili mercati dell’area, continua a puntare, dopo gli investimenti già effettuati negli anni recenti, sul rinnovabile. I prodotti della meccanica e degli apparecchi elettrici, funzionali a questo tipo di progetti, mostrano in Marocco una dinamica positiva; nel dettaglio il 2020 è caratterizzato da un tasso di crescita positivo per gli apparecchi elettrici - +4,9% - mentre il 2021 vedrà crescere il settore del 2,2%.
In Ghana, con la ripresa dei diversi progetti infrastrutturali in cantiere, l’export italiano è previsto in crescita del 12,2% nel 2021; a beneficiare della ripresa sarà anche il settore degli apparecchi elettrici, dopo un -4,3% nel 2020, registrerà un +8,7% nel 2021.
Anche nelle Filippine gli ingenti investimenti infrastrutturali voluti dal presidente Duterte favoriranno le nostre esportazioni di beni di investimento, quali apparecchi elettrici (+11,3% nel 2021), funzionali allo sviluppo di infrastrutture energetiche.
Passando ai mercati dell’America Latina, in Colombia, il governo sta puntando con forza sulle rinnovabili non idroelettriche, in particolare solare ed eolico: si aprono pertanto importanti opportunità non solo per la fornitura di impianti chiavi in mano, ma anche per pezzi della filiera relativa agli apparecchi elettrici, la cui domanda è prevista in crescita a doppia cifra nel 2021 (+17,9%).