X Chiudi
Governo Italiano
Governo Italiano

Breadcumbs

Quadro macroeconomico (ARABIA SAUDITA)

Nel corso del 2022, l’economia saudita ha sperimentato una fase decisamente positiva, con una crescita aggregata al 8,5%, tra le più alte in ambito G20. Il dato si e' tuttavia ridimensionato nel 2023, con una crescita del 0,03%, di riflesso ad un prezzo del petrolio al barile sceso a 82 USD, laddove nel 2022 il Brent si attestava ad oltre 100 USD. L’Arabia Saudita ha inoltre applicato una costante politica di contenimento della produzione petrolifera, decisa nel quadro del raggruppamento OPEC+, con l’obiettivo di puntellare la quotazione globale del Brent. Se sul finire del 2022 la produzione di Saudi Aramco aveva raggiunto gli 11 milioni di barili al giorno, a fine del 2023 e’ scesa a 9 milioni di barili. Questo doppio effetto del Brent al ribasso e di tagli alla produzione domestica spiega il risultato macroeconomico complessivamente modesto del 2023, a conferma di quanto l’economia saudita sia ancora strettamente legata alle oscillazioni petrolifere (la component oil vale circa il 46% del PIL).

Rimane tuttavia incoraggiante l’andamento della componente non-oil, con una crescita del 5.9%, che attesta gli sforzi di diversificazione ed accrescimento del settore privato attivati dalla Vision 2030. Il settore manifatturiero sta infatti crescendo per effetto dell’attenzione attribuita dalla Vision al contenuto locale dei processi produttivi; il comparto delle costruzioni edilizie ed infrastrutturali beneficia degli ingenti investimenti in corso sul piano residenziale e della mobilita’ sostenibilie; il commercio al dettaglio, la ristorazione e l’ospitalita’ risentono positivamente del crescente numero di turisti (la soglia di 10 milioni di visitatori annui e’ a portata di mano). Questi sviluppi settoriali hanno contribuito alla riduzione della disoccupazione (scesa al 8,3%) e all'aumento dell'occupazione femminile (salita al 35.3%). 

In termini di finanza pubblica, il budget governativo del 2023 ha registrato entrate pari a SAR 1.193 miliardi (USD 318 miliardi), in perdita rispetto al 2022 (-41 miliardi USD) per via dei decrescenti introiti petroliferi, laddove le imposte indirette sulla componente non-oil sono rimaste stabili (la principale voce di riferimento e' l'IVA). Tenuto conto che la spesa ha raggiunto SAR 1.275 miliardi (USD 339 miliardi), il bilancio 2023 si chiudera’ con un deficit di SAR 82 miliardi (USD 22 miliardi), pari al 2% di PIL, in tangibile scostamento rispetto all’anno scorso, quando l’Arabia Saudita era riuscita ad ottenere un considerevole avanzo (+2,6%). 

Nonostante il trend di finanza pubblica in disavanzo, il debito rimane contenuto a SAR 1.024 miliardi (USD 273 miliardi), tra i piu’ bassi nel quadro G20, pari al 24,7% del PIL. Pur prevedendo che salga al 25,9% nel 2024, le agenzie di rating hanno premiato la politica fiscale del Regno: Fitch ha innalzato l’Arabia Saudita da A ad A+ con outlook stabile mentre Moody ha preservato A1 per il rating, alzando da stabile a positivo l’outlook. E’ stato apprezzato l’approccio prudenziale del Ministero delle Finanze, che ben diversifica il servizio del debito tra fonti di credito nazionale ed internazionale e tra impegni di breve, medio e lungo periodo. Rileva in maniera positiva anche la sperimentazione di diverse metodologie per finanziare gli investimenti pubblici infrastrutturali, ricorrendo al ‘project financing’.  

L'inflazione si attesta attorno al 2,6% per il 2023 con una proiezione a 2,2% per il 2024, subendo meno le dinamiche inflazionistiche che le altre economie G20 stanno sperimentando. Grazie al proprio primato nel settore degli idrocarburi, l'Arabia Saudita riesce infatti a calmierare il prezzo del carburante, avendo anche introdotto un tetto massimo. Per rispondere alle strozzature nelle catene di rifornimento dei generi alimentari importati, il Regno ha accresciuto il livello delle proprie scorte ed ha applicato delle misure a sostegno dei redditi piu’ esposti, riuscendo a controllare il rincaro dei beni ed attenuarne gli effetti per la popolazione.

L’Arabia Saudita dovrebbe tornare nel 2024 ad una crescita piu’ pronunciata, stimata al 4,4%, sotto la spinta degli investimenti della Vision 2030 per favorire la diversificazione economica. In questo senso, la componente non-oil dell’economia beneficia della leva finanziaria - extra-budget governativo - del Fondo sovrano saudita (PIF), che rimane ben capitalizzata e che continua annualmente a finanziarie lo sviluppo dei mega e giga Projects della Vision ed investimenti settoriali di carattere strategico.

Ultimo aggiornamento: 11/03/2024