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Disponibilitą materie prime (ARABIA SAUDITA)

Materia Prima Unitą 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023
Emissioni di diossido di carbonio Milioni di tonnellate 526.00 535.00 570.00 588.00 599.00 593.00 573.00 579.00 570.00 573.30 nd nd
Gas naturale, produzione Miliardi di metri cubi 99.30 100.00 102.40 104.50 109.40 115.00 120.00 113.00 112.10 117.30 nd nd
Petrolio, produzione Milioni di barili al giorno 11.60 11.30 11.50 11.90 12.40 11.80 12.20 11.80 11.00 11.00 nd nd

Osservazioni

PETROLIO

Con il 17,2% delle risorse petrolifere globali, l’Arabia Saudita è un attore cruciale nel panorama energetico internazionale. La sua affidabilità quale primo esportatore di petrolio al mondo, nonché la sua comprovata capacità di influire sull’equilibrio globale tra domanda e offerta di greggio, rendono il Regno un partner di riferimento imprescindibile per l’Italia, l’Unione Europea, e più in generale l’occidente, considerando anche il contesto internazionale odierno, marcato dal conflitto in Ucraina e dalle sanzioni imposte alla Russia, altro grande esportatore di greggio.

Forte eco internazionale ha avuto la decisione OPEC+ di ottobre 2022 di tagliare la produzione complessiva di circa 2 milioni di barili al giorno, innescando un rialzo del prezzo al barile in una congiuntura internazionale già di per sé contraddistinta da alta inflazione. Da un output complessivo di 43,8 milioni di barili prodotti giornalmente, il raggruppamento scenderà a 41,8 milioni a partire da novembre, con Arabia Saudita e Russia che quota parte si sono assegnate il taglio produttivo più significativo (rispettivamente -526.000 barili).

La produzione giornaliera saudita si attesterà pertanto a circa 10,4 milioni di barili, laddove aveva precedentemente raggiunto 11 milioni, a fronte inoltre dell’obiettivo dichiarato di Saudi Aramco (il gigante nazionale degli idrocarburi) di arrivare a 13 milioni entro il 2027.

GAS

L’Arabia Saudita si annovera tra i primi dieci produttori al mondo di gas naturale, con un risultato annuale di 112 miliardi di metri cubi (bcm) e riserve comprovate per circa 9,4 trilioni di metri cubi (tcm), equivalenti al 4% delle riserve mondiali.

A differenza del petrolio, il gas è tuttavia destinato al fabbisogno interno, sia per gli usi domestici sia come combustibile per le centrali elettriche e per finalità industriali, in primo luogo per il comparto petrolchimico. In prospettiva, Saudi Aramco coltiva l’obiettivo di aumentare la produzione di gas naturale del 50% al 2030, raggiungendo così due miliardi di metri cubi (bcm) prodotti al giorno e incrementando dunque il ruolo del gas all’interno del mix energetico nazionale, per rimuovere del tutto carbone e petrolio dalla generazione di elettricità.

Quanto invece all'esportazione di gas, l'infrastruttura logistica del settore, concentrata nell'area di Dammam sul Golfo Persico, non dispone di impianti di liquefazione e relative navi metaniere per il trasporto.

RINNOVABILI ED IDROGENO

Pur mantenendo un primato nello sviluppo degli idrocarburi, l’Arabia Saudita sta significativamente investendo nella transizione energetica nel quadro del proprio piano nazionale per le energie rinnovabili (NREP), puntando entro il 2030 a raggiungere il 50% di fonti rinnovabili nel proprio mix energetico. In questo senso, il Regno può in particolare far leva sulla grande disponibilità di suolo per gli impianti fotovoltaici e sull’intensità dell'energia solare a queste latitudini. Il Piano è in corso di realizzazione attraverso bandi gestiti dal Ministero dell'Energia (recentemente lanciato il quarto round di commesse) o negoziazioni dirette con le società realizzatrici di impianti da parte del Public Investment Fund/PIF (fondo sovrano saudita). Nella realizzazione di questo piano, centrale è l’azione svolta da ACWA Power (il gigante nazionale per le rinnovali).

Nel quadro della più ampia Saudi Green Initiative, tramite cui l’Arabia Saudita mira ad avanzare nel proprio processo di transizione ecologica, l’idrogeno ha un ruolo cruciale per lo sviluppo di lungo periodo del Paese. L’Arabia Saudita punta infatti ad inserirsi tra i primi esportatori di idrogeno, da un lato, utilizzando i giacimenti di idrocarburi e le strutture estrattive e produttive esistenti per la produzione di idrogeno blu, e dall’altro lato, facendo leva sull’investimento sulle rinnovabili per la produzione di idrogeno verde. Entro il 2030 si punta a raggiungere la produzione annuale di 2,9 milioni di tonnellate di idrogeno.

MINERALI

L’Arabia Saudita ha buone dotazioni minerarie, metallifere (oro, argento, zinco-tungsteno, rame) e non metallifere (fosfati, bauxite, silice, caolino, basalto, gesso, pietra calcarea, pietre ornamentali, quarzo). Nel quadro della Vision 2030 è stato avviato il Programma Nazionale di Sviluppo Industriale e Logistica, che mira a massimizzare la produzione mineraria, sia sul lato dell’estrazione con il varo di un grande piano di rilevamento geologico sia sul lato delle esportazioni con nuove linee di navigazione commerciale collegate ai porti del Regno.