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Quadro macroeconomico (FINLANDIA)

Andamento congiunturale

Stime dell’impatto della crisi da Coronavirus.

 

Pur se in termini meno accentuati rispetto ad altri Paesi europei, anche l’economia finlandese e’ destinata a pagare un pesante tributo all’epidemia di Covid-19. Le piu’ recenti stime del Ministero delle Finanze calcolano infatti nel 4,5% la contrazione dell’economia nazionale per via della crisi pandemica. Un calo limitato dal graduale allentamento delle misure restrittive avviato dal Governo ad inizio giugno, che avrebbe favorito una ripresa delle attivita’ legate ai servizi, che tuttavia non si tradurra’ negli anni a venire in un rimbalzo particolarmente accentuato: le stime ministeriali fissano nel 2,6% e nell'1,7% i tassi di crescita del PIL nel biennio 2021-2022, frenati da un traino dell’export verosimilmente ancora limitato dall’insufficiente crescita dei consumi in mercati cruciali quali Europa, USA, Cina e Russia.

Quanto alle prospettive dei diversi comparti economici, l'incertezza prodotta dalla pandemia sta rallentando la domanda estera in molti settori centrali per l’export finlandese, che di conseguenza continuera’ a diminuire nel corso dell’anno. Calano in particolare gli ordinativi, cosi’ che le aspettative per l'industria restano modeste anche nell’ultimo trimestre dell’anno. Nel terziario, le prospettive per l’high-tech e i servizi alle imprese sono migliori rispetto a quelle dei settori direttamente colpiti dalle limitazioni alla mobilità (turismo) e dalla ridotta fiducia dei consumatori (intrattenimento). Meno sfavorevole del previsto, per contro, la performance del comparto edile nel primo semestre dell'anno. In generale, il calo degli investimenti privati portera’ nel prossimo biennio ad una riduzione del rapporto tra investimenti privati ​​e PIL a circa il 19%.

 

Risposta governativa alla crisi economica derivante dalla pandemia

Dall’inizio della pandemia il Governo di Sanna Marin ha varato sette supplementi di bilancio a debito per sostenere l’economia, con vari interventi di carattere sociale che hanno garantito cassa integrazione e sussidi di disoccupazione, oltre ad adeguata liquidita’ e sostegno all’export per le imprese in difficolta’. In particolare l’Esecutivo ha adottato misure per proteggere i posti di lavoro e i redditi delle famiglie, oltre a sostenere le aziende durante la crisi. L'impatto della crisi sul mercato del lavoro e' stato attenuato da un sapiente uso di strumenti di assistenza alle perdite temporanee del lavoro, anche se non tutti i disoccupati sono risultati ammissibili alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione. Le politiche macroeconomiche adottate sono espansive; le misure fiscali ammontano a circa il 3% del PIL e la Banca Centrale Europea ha fornito ingente liquidita', tale da consentire anche un aumento dei prestiti bancari.

Ultimo aggiornamento: 05/11/2020