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Politica economica (BELGIO)

Il Belgio è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita ed è soggetto alla regola del debito. Nel programma di stabilità 2018 il governo ha previsto un graduale miglioramento del saldo nominale, che passa da un disavanzo dell’1,0% del PIL nel 2017 a un avanzo dello 0,1% del PIL nel 2021. L’obiettivo di bilancio a medio termine dovrebbe essere raggiunto entro la fine del 2020. Tuttavia, il saldo strutturale ricalcolato continua a indicare un disavanzo pari allo 0,2% nel 2020. Secondo il programma di stabilità 2018, dopo aver raggiunto il picco di quasi il 107% nel 2014 ed essere sceso a circa il 103% nel 2017, il rapporto tra debito pubblico e PIL dovrebbe diminuire al 94,6% entro il 2021.

La sostenibilità delle finanze pubbliche rimane una sfida. Anche se le riforme pensionistiche adottate nel 2015 hanno rappresentato un passo importante per affrontare i rischi a lungo termine dell’invecchiamento, la relazione 2018 sull’invecchiamento demografico evidenzia un aumento maggiore del previsto della spesa a lungo termine connessa all’invecchiamento, sia per le pensioni che per l’assistenza di lunga durata. Si prevede che la spesa pensionistica sarà aumentata di 2,9 punti percentuali del PIL nel lungo periodo.

La recente crescita economica è stata fonte di occupazione. La crescita dell’occupazione è stata vigorosa nel 2017 e il tasso di disoccupazione è attualmente vicino ai livelli pre-crisi. Tuttavia, per quanto riguarda il tasso di occupazione nella fascia di età compresa tra 20 e 64 anni (68,1% nel 2017), il Belgio è ancora distante dal conseguimento del suo obiettivo della strategia Europa 2020 (73,2%).

Sono stati compiuti progressi limitati riguardo al funzionamento del commercio al dettaglio. Malgrado le recenti riforme, il settore risente ancora delle restrizioni normative che incidono sul suo rendimento e scoraggiano gli investimenti. I prezzi di numerose categorie di prodotti continuano a essere più alti che negli Stati membri limitrofi. Sono necessari ulteriori sforzi per rendere l’ambiente economico favorevole agli investimenti e alla concorrenza. L’imprenditorialità in Belgio rimane bassa, nonostante le riforme attuate negli ultimi anni e le misure di recente attuazione il cui impatto non è ancora stato valutato. Nonostante gli sforzi del governo, la tassazione sul lavoro rimane molto elevata in Belgio, che per il 2019, ha rappresentato in media il 52,7% del costo del lavoro, che è il più alto tra i paesi OCSE.

Mentre occupa una buona posizione globale nello sviluppo dell’economia digitale, è a un livello medio quanto ai servizi pubblici digitali. La struttura federale del Belgio pone difficoltà specifiche alla creazione di servizi di e-government coerenti e su scala nazionale. Malgrado recenti riforme, il sistema fiscale belga resta complesso. La riforma dell’imposta sul reddito delle società consentirà di ridurre le aliquote previste per legge e contribuirà a semplificare il sistema. Tuttavia, vengono mantenute numerose esenzioni e incentivi distorsivi, come dimostra la tendenza all’aumento del numero globale di agevolazioni fiscali.

Il passaggio a una fiscalità veramente “verde” presenta invece numerose potenzialità, ad esempio per ovviare al trattamento fiscale favorevole concesso ai veicoli aziendali, i quali generano inquinamento atmosferico, congestione del traffico e emissioni di gas a effetto serra. Sono stati registrati progressi limitati per quanto riguarda la congestione del traffico. La mobilità risente della carenza di investimenti pubblici nelle infrastrutture, degli incentivi fiscali distorsivi e della mancanza di concorrenza nel settore dei trasporti, fattori che provocano gravi problemi di congestione e ostacolano la crescita della produttività.

Ultimo aggiornamento: 02/03/2020