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Politica economica (ARGENTINA)

Sul fronte della politica economica, continua a mancare una strategia di lungo periodo, le gravi emergenze del momento e la crescente conflittualità politica hanno difatti costretto il Governo Fernandez (ormai al potere dal 10 dicembre 2019) su un'agenda di corto respiro dettata dall'emergenza.

Appena insediato, il Governo Fernández aveva annunciato una strategia che puntava sull’aumento delle esportazioni per sostenere l’ingresso di valuta straniera e il valore del peso, partendo dallo sfruttamento del giacimento di Vaca Muerta (uno dei principali giacimenti di Shale Oil e Shale Gas del mondo). Di fatto, questa politica fatica a concretizzarsi a causa della mancanza dei grandi investimenti (pubblici, ma anche privati) necessari ad avviare lo sfruttamento del giacimento (gasdotti e oleodotti, impianti di liquefazione del gas e di produzioni collegate, come idrogeno e fertilizzanti). Recentemente sono stati avviati alcuni progetti infrastrutturali tra cui la costruzione del gasdotto Nestor Kirchner ad opera del gruppo italo-argentino Techint (gia’ attivo nel settore dell’estrazione) che, una volta completato, consentirà di trasportare il gas estratto da Vaca Muerta dalla provincia di Neuquen fino a Buenos Aires.

In questo contesto, la spesa pubblica continua ad essere molto alta rispetto alle entrate, spinta in alto dalla costante politica di aiuti sociali (aumentati durante la pandemia) e dai sussidi alle tariffe di gas, energia, acqua e trasporti pubblici (in assenza dei quali povertà e indigenza registrerebbero livelli ben piu' elevati). Tali misure, trainate da un sistema politico in crisi e alla ricerca di consensi, sono tra l’altro accompagnate da un’elevata evasione fiscale.

Fare affari in Argentina è sempre più complicato, data anche la cronica mancanza di dollari e l’impatto delle misure adottate dal Governo Fernandez per bloccare la fuoriuscita di valuta pregiata: forti restrizioni alle importazioni (non solo per proteggere l’industria nazionale ma anche per far aumentare le riserve di dollari detenute della Banca Centrale), limiti al cambio e ai trasferimenti di capitali verso l'estero (c.d. “cepo cambiario”). I tentativi del Governo di aumentare le riserve di dollari hanno prodotto, nel corso del 2022, l’avvicendamento di tre Ministri dell’Economia nel giro di un mese. Come ultima risorsa, a fine luglio, il Presidente Fernández ha creato la figura di un “super ministro” dell’Economia (accorpando tre Ministeri in uno: Economia, Sviluppo Produttivo e Agricoltura), affidando il relativo incarico a Sergio Massa.

Come i suoi predecessori il Ministro Massa ha continuato a sostenere l’adozione di misure emergenziali per contenere l’aumento crescente dei prezzi al consumo (basti pensare che, nel 2022, l’Argentina, è stata tra i cinque Paesi al mondo con il piu’ alto tasso di inflazione, accanto a Siria, Sudan, Venezuela e Zimbabwe). Allo stesso tempo, al fine di incrementare l’ingresso di dollari nel Paese sono stati introdotti circa 15 tipi di cambio di valuta: uno di questi è il cosiddetto “dollaro soia”, grazie al quale è stato riconosciuto ai produttori di soia un cambio piu' favorevole di quello ufficiale al fine di incoraggiarne le esportazioni incassando valuta estera.

Nei primi mesi del 2023 lo scenario economico dell’Argentina è in via di peggioramento: alcune misure, tra cui una nuova legge sulle pensioni (che allarga la platea dei beneficiari) e il riacquisto di parte del debito pubblico (con l'obiettivo di far scendere la pressione sui titoli del Paese), stanno influenzando negativamente i conti pubblici. Senza dimenticare che la grave siccità che, dallo scorso anno sta colpendo il paese, ha ridotto drasticamente la produzione agricola, comprimendo le esportazioni e il relativo l'afflusso di valuta pregiata dall’estero (per un importo stimato 10 miliardi di dollari).

Fonte: elaborazioni Ambasciata d'Italia

Ultimo aggiornamento: 19/06/2023