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Quadro macroeconomico (ARGENTINA)

Terza economia dell’America Latina, dopo Brasile e Messico, l’Argentina è un paese ricco di risorse naturali (minerali, riserve di gas e litio, petrolio, acqua, sole e vento, terre coltivabili) e dispone di una popolazione con elevato grado di istruzione. Agricoltura (soia, mais e frumento; silvicoltura) e allevamento (bovini) contribuiscono al PIL per circa il 6% del suo valore, mentre le quote di industria (alimentare, petrolchimica, metalmeccanica, metallurgica, edile, cartaria) e servizi (settore pubblico, commercio, turismo) sono rispettivamente del 24 e del 55%.

Le reti dei trasporti stradali, ferroviari, fluviali e aerei sono di buon livello. L’Argentina utilizza energia prevalentemente di fonte idraulica, termica e nucleare. Il Paese esporta prevalentemente materie prime (soia e derivati, petrolio e gas, automobili, mais e grano), con un’industria nazionale protetta e scarsamente competitiva, e da anni “domanda” più valuta straniera (USD) di quanto riesca a guadagnarne, anche a causa della ormai cronica carenza di fiducia degli Argentini nel proprio sistema economico e nella propria valuta, al punto che attualmente le riserve della Banca Centrale argentina sono di fatto quasi azzerate.
L’economia del Paese attraversa ormai da diversi anni un periodo di crisi caratterizzato da alta inflazione e deprezzamento del tasso di cambio e del valore del peso, aggravatosi in modo particolare dal 2018 e nella seconda metà del 2019. La pandemia è dunque intervenuta in un quadro già difficile con conseguenze disastrose: nel 2020 il PIL è calato del 10% dopo anni di crescita negativa, mentre l'inflazione (che già aveva toccato il 54% nel 2019), nonostante la pandemia e le misure di controllo su prezzi e tassi di cambio, ha toccato il 36,1% nel 2020 e il 50,9% nel 2021, arrivando al 94,8% circa nel 2022. Per il 2023 le ultime stime disponibili del FMI prevedono un livello di inflazione pari al 98,6%.

Grazie anche al “rimbalzo” post pandemia, nel 2022, il Prodotto Interno Lordo (PIB) argentino è cresciuto del 5,2%, grazie a un miglioramento del 9,4% dei consumi privati e a una ripresa del 10,9% degli investimenti. Rispetto al 2021 tutti i settori di attività hanno registrato una ripresa, ad eccezione di agricoltura, allevamento, caccia e silvicoltura (- 4,1%); si evidenziano gli aumenti registrati da hotel e ristoranti (+ 35%) e da estrazione di minerali (+13,5%).

Nel 2022, la povertà ha raggiunto il 39,2% della popolazione, nonostante il calo della disoccupazione e la ripresa economica registrati in corso d’anno. L'8,1% della popolazione è indigente. Secondo gli ultimi dati ufficiali il numero di poveri in Argentina è salito a 18 milioni, un dato che rappresenta una regressione ai livelli della metà del 2021, quando l'Argentina stava iniziando a riprendersi dopo la pandemia da Covid-19 (al culmine della crisi economica causata dalle restrizioni sanitarie, la povertà era salita al 42%). L'attuale crescita dei prezzi al consumo lascia presagire che, nel 2023, la situazione andrà peggiorando. La categoria più colpita è quella dei bambini: uno su due, al di sotto dei 14 anni, vive in una famiglia con un reddito insufficiente per acquistare cibo e vestiti e per far fronte alle spese relative a casa, trasporti, istruzione e salute.

Per quanto riguarda i conti pubblici, nel 2022 il deficit primario è stato pari al 2,4% del Prodotto Interno Lordo, appena al di sotto dell’obiettivo prefissato dal Governo nell’Accordo per la ristrutturazione del debito sottoscritto con il Fondo Monetario Internazionale (2,5%).

Fonte: elaborazioni Ambasciata d'Italia

Ultimo aggiornamento: 19/06/2023
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