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Politica economica (TUNISIA)

È attualmente in fase di stallo l’accordo tra il Governo tunisino e il Fondo Monetario Internazionale per la concessione alla Tunisia di un prestito di 1,9 miliardi di dollari e dalla durata di 48 mesi. Nel dicembre 2022 il Governo tunisino aveva presentato alle Autorità dell’FMI un piano di riforme funzionale all’attivazione del programma di aiuti, ma non si è ancora giunti all’accordo conclusivo.

Per la concessione del prestito il Fondo Monetario ha chiesto che la Tunisia adotti riforme riguardanti in particolare la spesa pubblica (la riduzione dei sussidi statali nei confronti di alcuni beni e della massa salariale dei dipendenti pubblici), componente che concorre in modo determinante all’incremento dell’indebitamento del Paese, nonché la gestione monopolistica di alcune aziende statali. L’avvio del programma del Fondo Monetario è considerato essenziale per l’ottenimento di altri crediti sui mercati internazionali.

Inoltre, il ricorso del governo al debito interno sta mettendo sotto pressione la liquidità delle banche. La qualità dei portafogli delle principali banche si è deteriorata a causa dell'alta inflazione, dell'aumento dei tassi di interesse e della debole crescita economica.

Secondo le analisi della Banca Mondiale, tra i fattori che hanno contribuito al rallentamento della crescita economica del Paese nell’ultimo decennio, vi sarebbero: un’eccessiva regolamentazione dell’attività economica, un ridotto orientamento al commercio, un basso tasso di investimento e un’innovazione limitata.

Ultimo aggiornamento: 02/01/2024