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Governo Italiano
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Aspetti Normativi (TUNISIA)

Regolamentazione degli scambi

Sdoganamento e documenti di importazione: la normativa tunisina sulle importazioni si basa sulla L.86/1992 e sulla L.772/1983. Ai fini dell’importazione/esportazione nel e dal Paese è necessaria una licenza di import/export, rilasciata dal Ministero per il Commercio con l’estero. I moduli di richiesta sono disponibili presso le Camere di Commercio e di Industria o presso l’API (Agence de Promotion de l’Industrie). I moduli devono essere depositati presso un intermediario concordato che li trasmetterà al Ministero per il Commercio con l’Estero (Direction Général du Commerce Extérieur). In caso di decisione favorevole, è necessario ottenere un numero di identificazione doganale (codice doganale), oltre al certificato d’importazione (EUR 1) che permette un azzeramento dei diritti di dogana e il solo pagamento dell’IVA con un’aliquota del 18%, dell’imposta sul consumo (AIR, Avance sur l’Impot sur le Revenu) pari al 10% più un canone sulle prestazioni doganali (RPD, Rédevance Prestations Douanière) del 2%. In caso di mancanza del modulo EUR 1 i diritti di dogana variano dal 10% al 43%. Altri documenti fondamentali sono il contratto commerciale (o fattura pro forma), la dichiarazione doganale per le merci importate temporaneamente, l’autorizzazione o la licenza per le merci soggette a quote, l’assicurazione, la lista dei colli, la LTA o B/L (Lettre de Transport Aérien ou maritime).

Il 17 ottobre 2022 è entrata in vigore una nuova normativa riguardo le importazioni, adottata tramite comunicato congiunto ad opera del Ministero del Commercio, il Ministero dell’Industria e quello della Salute. Le nuove disposizioni impongono un controllo preliminare più stringente sulle operazioni di importazioni. Al momento, tale normativa risulta in vigore esclusivamente per il settore privato e riguarda l’importazione di alcune categorie di beni di consumo, materiali plastici e per l’edilizia e prodotti agroalimentari. Sebbene le misure rimangano formalmente in vigore e siano regolarmente applicate nei confronti di molti Paesi esteri, per il momento non sono state registrate da parte delle imprese italiane particolari difficoltà.

Classificazione doganale delle merci: sistema armonizzato. Sono applicati dazi ad valorem con aliquote dal 10% al 43%; sono state abolite quelle applicate per quasi tutte le categorie di macchine e attrezzature a uso industriale, mentre sui beni di consumo può arrivare fino al 200% (i.e. alcolici).

Restrizione delle importazioni: la maggior parte dei prodotti viene importato liberamente e la lista è aggiornata annualmente dal Ministero dell’Economia Nazionale (ad esempio, attrezzature e prodotti industriali non fabbricati in Tunisia, etc.). Sono vietati all’ingresso tutti quei prodotti stranieri che non soddisfino gli obblighi previsti dalla legislazione in vigore in materia di indicazione di origine (Art. 41, Cap. VI, sez. 2, Prohibitions). Soggiacciono, inoltre, ad autorizzazione da parte del Ministero del Commercio alcuni prodotti che abbiano implicazioni per la sicurezza, salute e l’integrità della flora e fauna locali e altri beni protetti (ad esempio, tappeti e vini).

Importazioni temporanee: il regime temporaneo è consentito per importazioni di portata limitata (macchinari o oggetti per riparazione o prova, prodotti per fini espositivi, etc.) e per merci destinate alla trasformazione; in questo caso, le imprese importatrici beneficiano dell’esonero dai diritti e dalle tasse doganali, con una garanzia del 5% del valore delle merci. Anche per le importazioni temporanee è necessario munirsi del Carnet ATA.

 

Ultimo aggiornamento: 02/01/2024