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Disponibilitą materie prime (BOSNIA ED ERZEGOVINA)

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Osservazioni

Il carbone

La produzione di carbone in Bosnia-Erzegovina, secondo i dati della FIPA (Foreign Investment Promotion Agency), è di circa 11.468.906 tonnelate.

I giacimenti carboniferi si trovano principalmente nella Federazione BiH. La miniera di lignite di Tuzla e le miniere della Bosnia Centrale sono le maggiori aziende di estrazione del carbone. La produzione viene venduta essenzialmente alle centrali termoelettriche di Tuzla e  Kakanj. Le miniere di carbone nella Federazione della Bosnia-Erzegovina sono: a Banovići (brown coal) le miniere di superficie Čubrić, Turija e Grivice e la miniera sotterranea Omazići; a Durđevik (brown coal) la miniera di superficie Višća II e Potočari e la miniera sotterranea Durđevik; a Kakanj (brown coal) la miniera di superficie Vrtlište e la miniera sotterranea Haljinići; a Zenica (brown coal) le miniere sotterranee Stara jama, Raspotočje e Stranjani; a Breza (brown coal) le miniere sotterranee Sretno e Kamenice; a Bila (brown coal) la miniera sotterranea e di superficie Grahovčići; a Kreka (lignite) le miniere di superficie Šikulje e Dubrave e le miniere sotterranee Mramor e Bukinje; a Livno (lignite) la miniera di superficieTušnica; a Gračanica, G.Vakuf/Uskoplje (lignite) la miniera di superficie Dimnjače.

Le principali miniere di carbone nella Repubblica Srpska si trovano a Ugljevik e a Gacko e riforniscono a loro volta le vicine centrali termoelettriche. Le miniere di carbone nella Republika Srpska sono: a Ugljevik (brown coal) le miniere di superficie Bogutovo Selo e Ugljevik-East, TPP Ugljevik; a Gacko (lignite) le miniere di superficie Gračanica e Gacko, TPP Gacko; a Stanari (lignite) miniera di superficie Raškovac.

Tutte le miniere del paese sono ancora di proprietà dello Stato e sono state dichiarate industrie strategiche; verranno cedute alla fine del processo di privatizzazione.

I metalli

Si stima che in Bosnia Erzegovina esistano giacimenti di minerali ferrosi pari a circa 750 milioni di tonnellate, concentrati intorno alla città di Ljubija, nella Repubblica Srpska, e presso Vares e Jablanica, nella Federazione BiH. Le riserve di zinco e di piombo sono stimate intorno ai 117 milioni di tonnellate e sono localizzate intorno alle città di Olovo e Vares nella Federazione BiH e presso Srebrenica nella Repubblica Srpska. Grandi quantità degli stessi metalli di bassa qualità si trovano in tutto il paese.

Gli altri minerali

Prima della guerra si estraevano: sale, gesso, barite, calce ed argilla. Nella Republika Srpska esistono riserve di asbesto e di zeolite.

Le foreste

Secondo il Rapporto della Banca Mondiale del febbraio 2012 sulle sfide e i consigli per le riforme in Bosnia-Erzegovina, si stima che le foreste ed il manto forestale ricoprano intorno al 52% del territorio della BiH. Predominano le latifoglie (68,8%) in particolare le specie più importanti sono il faggio e la quercia, mentre le conifere costituiscono circa il 30% delle foreste bosniache. Il resoconto statale sulle foreste del 2010 mostra che la superficie ricoperta dalle foreste è di 2,7 milioni di ettari. La quantità di legname che si può abbattere di proprietà dello Stato è di 6 milioni di m3. Le foreste private rappresentano il 18,2% delle foreste nella FBiH e il 22% nella RS. Le foreste private, appartenendo a più di 500.000 proprietari, sono frammentate, con un’estensione media minore di 1 ha, e la loro partecipazione alla massa di legname tagliata è relativamente piccola. I proprietari privati non sono organizzati. Grandi aree forestali sono state distrutte durante la guerra, mentre molte altre, a causa delle mine, sono ancora inaccessibili. Il problema principale durante e dopo la guerra è stato lo sfruttamento illegale e incontrollato delle foreste, grave specialmente nella Republika Srpska. Il settore della lavorazione del legno costituisce ancor oggi una delle attività più importanti per l'economia del paese.

L’itticoltura

L’itticoltura ha cominciato a svilupparsi prima della guerra, con vari allevamenti in tutto il paese. Dalla fine della guerra, la produzione di pesce è aumentata, fino a raggiungere le 6.500 tonnellate/anno, grazie alla costituzione di numerose piccole aziende e di due grandi imprese, la NORDFISH, sulla Neretva e la TROPIC sul Vrbas.