Rischi politici (ISLANDA)
Il rischio politico e' ridotto.
L'Islanda e' un paese stabile e governato con efficienza sulla base di un generale consenso sugli interessi nazionali. Non mancano tuttavia, nella storia del paese, momenti di conflitto politico anche acuto e di crisi. La recente crisi da Covid-19 ha favorito i partiti politici al governo. L'esecutivo e' stato infatti riconfermato durante le elezioni politiche nell'autunno del 2021.
Democrazia stabile
L'Islanda ha ottenuto la piena indipendenza dalla Danimarca nel 1918. Il paese e' retto da un sistema istituzionale che fa perno sul Parlamento (Althingi), eletto ogni quattro anni. Il Capo dello Stato é il Presidente della Repubblica che viene eletto dal popolo. La diffusione dei principi democratici e della rule of law é uno degli aspetti pregnanti della politica estera islandese. Attualmente il paese é governato da un esecutivo di larga coalizione che é imperniato sulla collaborazione tra il partito conservatore (Indipendenza) ed il maggiore partito di centro-sinistra (Sinistra Verde).
Assetto governativo
L'attuale esecutivo, espressione delle ultime elezioni politiche, si configura come un governo di larga coalizione, facendovi parte il principale partito di centro-destra (i conservatori dell'Indipendenza) ed il Movimento di Sinistra-Verde, maggiore partito dell'area di centro-sinistra. Il Governo è guidato dalla leader del Movimento di Sinistra-Verde, Katrin Jakobsdottir, mentre il partito dell'Indipendenza occupa i due portafogli strategici degli Esteri (Thordarson) e dell'Economia.(Benediktsson). Del governo fa parte anche il partito dei Progressisti (di destra).
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