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Rischi economici (IRAQ)


Insufficienti protezioni internazionali a garanzia degli investimenti

L'Iraq ha presentato nel 2004 la domanda di accesso all'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ma, allo stato attuale, risulta ancora tra gli osservatori. Ciò implica una minor protezione internazionale per gli investimenti esteri nel Paese e favorisce la permanenza di un sistema normativo, nel settore economico e commerciale, spesso poco trasparente e farraginoso. L'Iraq deve altresi' ancora aderire e ratificare la Convenzione di New York sugli arbitrati commerciali. Non esiste una legge relativa ai contenziosi internazionali commerciali.

Insufficienza energia elettrica

Il servizio di erogazione di energia elettrica funziona a singhiozzo. La rete di produzione e distribuzione è insufficiente rispetto alla domanda interna. L'erogazione continua non e' garantita, soprattutto in estate, e, in assenza di generatori propri e/o di gruppi di continuità, i cui costi restano particolarmente alti, le attività produttive possono subire interruzioni più volte nell'arco della giornata.

Alti tassi di corruzione

Il fenomeno della corruzione è diffuso capillarmente, ad ogni livello, nonostante sia presente una Commissione per l'Integrità che, con il supporto della Nazioni Unite, lavora da anni per ridurne le dimensioni.

Forti fluttuazioni dei prezzi del petrolio

L'ossatura dell'economia irachena è costituita per il 90% sulla produzione ed esportazione di greggio, attività redditizia fortemente legata alle oscillazioni del prezzo della materia prima a livello mondiale e al tasso di cambio del dollaro. Di fatto, la bassa quotazione del petrolio nel 2014, protrattasi sino al 2016, ha compromesso la solvibilità del Paese nel breve periodo, con ritardi nei pagamenti a favore delle imprese in lento recupero.

Ultimo aggiornamento: 28/10/2019