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Quadro macroeconomico (CINA)

Dopo essere cresciuta ad un tasso al di sotto del proprio potenziale nel 2022 (del 3%), in connessione alle restrizioni sanitarie imposte nel periodo della pandemia, l’economia cinese è entrata, a partire dal gennaio 2023, in una fase di ripresa, seppur graduale e a tratti al di sotto delle aspettative. In particolare, le autorità cinesi fronteggiano la necessità di stimolare un aumento nei livelli di domanda e consumi interni ai fini di consolidare il sentiero di crescita. Permangono inoltre una serie di questioni strutturali di lungo-periodo, tra cui la decrescita demografica, l’indebitamento dei governi locali e la crisi del settore immobiliare, che ha possibili ripercussioni, seppur non sistemiche, sullo stato di salute del sistema finanziario.

Nel terzo trimestre del 2023, vi è stata un’accelerazione della ripresa economica, attestatasi su un aumento del 5,2% su base annuale nei primi nove mesi dell’anno (dati del “National Bureau of Statistics” cinese), in linea con l’obiettivo indicato dalle Autorità cinesi nel marzo scorso di un aumento del PIL “intorno al 5%”. Nei primi nove mesi del 2023, la produzione industriale ha registrato un’espansione del 4%. Gli investimenti sono aumentati del 6%, seppur con dei distinguo a seconda del settore (+6,2% quelli in infrastrutture, in contrazione del 9,1% quelli nell’immobiliare). Nella fase post-pandemica, il comparto dei servizi si conferma trainante, con una crescita del 6% tra gennaio e settembre, e ritmi a doppia cifra in particolare negli ambiti della ristorazione e dei trasporti. Nello stesso periodo, le vendite al dettaglio sono cresciute del 6,8% (+11,6 quelle online), sostenute dall’accelerazione dell’aumento del reddito disponibile delle famiglie (+5,9%).

L’interscambio con l’estero della Cina si è contratto dello 0,2% rispetto ai primi nove mesi del 2022, e il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile intorno al 5%. Elevato il tasso di disoccupazione giovanile (fascia 16-24 anni), che a luglio 2023 ha raggiunto il 21,3%.

Il rapporto debito/Pil interno del settore non finanziario è pari, secondo le ultime valutazioni, al 280% del PIL mentre il debito estero della Cina si attesta a circa il 15% del PIL. Il debito delle famiglie è pari al 62% del PIL. Province ed i governi locali hanno un debito stimato al 76% del PIL.

Al fine di alimentare l’impulso economico che guida la ripresa ed evitare che le tensioni finanziarie danneggino il recupero, le autorità stanno intervenendo con misure ad-hoc di stimolo fiscale a beneficio di province, municipalità e piccole banche. Per meglio monitorare l’evoluzione del sistema finanziario, a fine settembre è stato reso operativo un nuovo organo collegiale informale di supervisione, il “Central Financial Committee”, a cui partecipano i Vertici del Paese e delle istituzioni economiche.

Ultimo aggiornamento: 27/10/2023