Dopo decenni di crescita a due cifre del PIL, il Governo cinese si sta riorientando, seppur gradualmente, verso un nuovo modello di sviluppo basato sulla riduzione della dipendenza dagli investimenti, dal settore manifatturiero e dalle esportazioni e trainata sempre di più dall’aumento dei consumi interni e dei servizi. La cd. strategia della "doppia circolazione" ha come priorità principali lo sfruttamento dei vantaggi di un mercato interno di grandi dimensioni e l’ammodernamento della catena industriale e di approvvigionamento interna attraverso l'innovazione e l’autosufficienza tecnologica, con un accento sempre più marcato sulla “sicurezza economica”.

Nella fase di riapertura del paese dopo tre anni di misure anti-pandemiche, è stata pianificato un rilancio dell’economia a fronte di un tasso di crescita al di sotto del potenziale (3% nel 2022). Nella prima parte del 2023, sono stati estesi vantaggi fiscali per nuovi investimenti e ripetute riduzioni dei tassi di interesse ufficiali.  

Il Paese si trova inoltre davanti a sfide economiche strutturali, tra cui il rafforzamento della rete di sicurezza sociale, la gestione delle criticità nel settore immobiliare e differenze di reddito a livello interregionale e tra zone rurali e urbane.

Permangono, tra le principali linee guida di politica economica, due principi prioritari. Da un lato, l'approfondimento della riforma delle imprese statali e il miglioramento della loro governance secondo principi di mercato per renderle più competitive, e, dall'altro, il sostegno allo sviluppo del settore privato, stimolando la creatività e vitalità del mercato e della società civile e garantendo pari trattamento alle imprese statali e private.

Sul piano del commercio internazionale, la Cina rimane impegnata ad ampliare la propria rete di accordi di libero scambio e partenariati economici sia bilaterali che multilaterali, anche attraverso la “Regional Comprehensive Economic Partnership” (RCEP). Pechino sta inoltre promuovendo l'accessione ad accordi commerciali multilaterali, inclusi la Comprehensive and Progressive Trans-Pacific Partnership (CPTPP) e il Digital Economy Partnership Agreement (DEPA), anche al fine di incentivare il processo di riforma dell'economia nazionale.