X Chiudi
Governo Italiano
Governo Italiano

Breadcumbs

Cosa vendere (REGNO UNITO)


Prodotti alimentari

L’Italia nel 2023 ha esportato verso il Regno Unito quasi 4 miliardi di sterline di prodotti agro-alimentari, bevande e tabacco, facendo registrare un aumento del 7%, rispetto all’anno precedente. L’Italia è il primo fornitore di pomodori freschi e trasformati, sia in valore che in volume, seguita da Paesi Bassi, Spagna, Marocco e Portogallo. Siamo inoltre ancora primo fornitore assoluto per la pasta, garantendo il 57% degli approvvigionamenti del Regno Unito in volume ed il 45% in valore. L’Italia è terzo esportatore in valore per i formaggi, preceduta da Irlanda e Francia. Guardando ai volumi dell’export di prodotti caseari, il ranking vede l’Italia in quinta posizione, dopo Irlanda, Danimarca, Francia, e Germania. Il 2023 fa registrare una contrazione dell’export in volume di caseari del 7% rispetto al 2022. Per la categoria degli oli di oliva, l’Italia segue la Spagna, collocandosi in seconda posizione, sia in valore che in volume, mostrando rispettivamente un incremento del 11% nell’ultimo anno, ed un calo del 24%. 5. Nel corso del 2024, l’implementazione completa del nuovo sistema di controlli alle frontiere (BTOM), con nuove regole, obblighi documentali, certificazioni sanitarie e controlli veri e propri, porrà nuove e ulteriori sfide al Regno unito ed ai suoi principali fornitori.

Bevande

Bevande

Per le esportazioni di vino, l’Italia ha assicurato nel 2023 circa il 19% degli approvvigionamenti del Regno Unito, in volume ed il 18% in valore, collocandosi, rispettivamente, in prima e seconda posizione. Tuttavia, si registra un ulteriore calo dei volumi venduti anche nel 2023 rispetto al 2022, sia pure a fronte di un solo lieve decremento dal lato del valore dell’export (-0,9%) su base annua. La diminuzione dei volumi riguarda la maggior parte dei principali esportatori di vino nel Regno Unito, considerando che l’insieme della categoria segna un calo del 5%.

Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)

Per i cosiddetti beni di lusso ( abbigliamento, calzature, accessori,gioielleria, mobili e complementi), il mercato britannico - e specialmente quello londinese - e' una destinazione fondamentale. Infatti, oltre alla significativa fetta di consumatori locali,  troviamo basati qui a Londra una fortissima fetta di consumatori ad alto ( e altissimo) reddito provenienti da ogni parte del mondo.

Bisogna poi aggiungere che Londra rimane una delle piazze mondiali in cui continuano a crearsi ed alimentarsi le tendenze di tutti i settori del consumo di alto livello.

Per questi motivi e' fortissima la presenza di negozi monomarca dei maggiori brand italiani, mentre la spietata concorrenza di prodotti economici provenienti da tutto il mondo rende piu' complicato l'inserimento sul mercato delle aziende middle o no brand.Per i cosiddetti beni di lusso ( abbigliamento, calzature, accessori,gioielleria, mobili e complementi), il mercato britannico - e specialmente quello londinese - e' una destinazione fondamentale. Infatti, oltre alla significativa fetta di consumatori locali,  troviamo basati qui a Londra una fortissima fetta di consumatori ad alto ( e altissimo) reddito provenienti da ogni parte del mondo.

Bisogna poi aggiungere che Londra rimane una delle piazze mondiali in cui continuano a crearsi ed alimentarsi le tendenze di tutti i settori del consumo di alto livello.

Per questi motivi e' fortissima la presenza di negozi monomarca dei maggiori brand italiani, mentre la spietata concorrenza di prodotti economici provenienti da tutto il mondo rende piu' complicato l'inserimento sul mercato delle aziende middle o no brand.

Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

Il Regno Unito ha introdotto il divieto alla vendita di autovetture benzina e diesel entro il 2030; per il diesel destinato agli autoveicoli industriali si ricorrerà invece a una consultazione, mentre la commercializzazione di veicoli ibridi è estesa fino al 2035. UK è il secondo paese al mondo dopo la Norvegia a introdurre tali nuovi stringenti divieti. Si prevede che il mercato dei veicoli stradali connessi e autonomi varrà 41,7 miliardi di sterline per l’economia del Regno Unito entro il 2035, creando 38.000 nuovi posti di lavoro qualificati. Nei primi undici mesi del 2021 le compravendite del settore automobilistico hanno registrato un netto calo delle vendite delle automobili con motori a combustione tradizionali ed un aumento consistente delle immatricolazioni di quelle ad emissioni ridotte, la cui quota di mercato è aumentata di circa 10 punti percentuali.

Macchinari e apparecchiature

Positivi i beni strumentali riuniti assieme ai trasporti alla macrovoce 7 “Machinery & transport equipment”, con un export verso UK di +1,8% sul 2022, +47% sul 2021. A Dicembre 2023 i Beni Strumentali hanno rappresentato la prima voce del nostro export, ovvero il 36,60% del totale delle nostre esportazioni verso il RU.

Ultimo aggiornamento: 28/03/2024