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Cosa vendere (COREA DEL SUD)


Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili

Le importazioni coreane di pelletteria (borse, portafogli, cinture, accessori vari) durante il  2022 sono aumentate del 7,2% per un totale di 3,94 mld USD. Il primo Paese fornitore, l’Italia, e` cresciuto del 5,7%. Tutti i principali paesi fornitori della Corea hanno registrato aumenti simili o superiori alla media: Cina +16,5%, Francia +2%. L’Italia ha superato la Cina diventando il primo paese fornitore della Corea dal primo trimestre 2018 e detiene una quota  attualmente del 42,3% contro il 24,3% cinese e 18,8% francese.

La pandemia da Coronavirus e il distanziamento sociale hanno cambiato profondamente le abitudini dei consumatori coreani che, non potendo uscire, hanno dovuto fare ulteriore affidamento all’acquisto online. Se da una parte la pandemia, con i danni che ha arrecato all’economia, ha pressoche` fermato l’acquisto di borse e altri beni di consumo non indispensabili, dall’altra le restrizioni sui viaggi e gli spostamenti hanno imposto a una parte dei consumatori un risparmio ‘forzato’ che ha dirottato la spesa sui prodotti di lusso come per una forma di autoconsolazione. Da qui il continuo e sostenuto successo delle grandi firme, Louis Vuitton fra tutti, seguito da Hermes, Gucci, Chanel.  Per quanto riguarda i nuovi brand, attirano l’attenzione quelli capaci di cogliere gli ultimi trend lanciati dalle passerelle e l’allineamento al tema sempre molto attuale della sostenibilita`.

Prodotti alimentari

ll tasso di autosufficienza alimentare della Corea e' attualmente del 45,8% ed e' in progressivo calo (negli anni ’90 era del 70%). Il riso, l’alimento base dei coreani, e' prodotto per il 92,8% localmente mentre la farina proviene nella sua quasi totalita` dal prodotto importato.

I principali fornitori sono: USA, Cina e Australia. Tra i partner con cui la Corea ha ratificato un accordo di libero scambio (FTA), in termini di valore, l’UE e’ il terzo fornitore di prodotti alimentari dopo gli USA e la Cina.

Le importazioni coreane di alimentari dall'Italia nel 2022 hanno raggiunto il valore di 473 milioni USD attestando l’Italia come 21° paese fornitore, con quota sul totale import del 1,1%. Quando si vanno tuttavia ad analizzare i principali prodotti agroalimentari (olio d'oliva, pasta, formaggi, caffe', ecc) del Made in Italy, l’Italia raggiunge in molti casi posizioni di primo piano con quote di mercato ben piu’ significative.

La cucina italiana e’ una delle piu’ apprezzate dal popolo coreano ed e’ anche una di quelle a cui si sentono piu` vicini. Inoltre di recente, grazie ai turisti che sempre piu’ numerosi hanno provato la vera cucina italiana durante un viaggio nel nostro Paese, sta aumentando l’esigenza di ricette originali.

Macchinari e apparecchiature

Il settore meccanico costituisce storicamente la prima voce dell’export italiano in Corea. Nonostante ciò, le importazioni coreane di macchinari dall’Italia sono limitate: l’Italia figura al decimo posto tra i Paesi fornitori, con una quota sul totale import al 1,46% nel 2021. [LS1] I prodotti italiani sono competitivi sul prezzo ma fra i coreani è diffusa la percezione che siano qualitativamente inferiori alle macchine giapponesi o tedesche. Nel sistema distributivo coreano nel settore dei macchinari rimane centrale il ruolo degli agenti. Sono rari i casi in cui gli utilizzatori finali procedano all’acquisto direttamente presso le case produttrici senza l’intermediazione di un agente. Gli agenti, infatti, solitamente oltre alla fase di importazione del prodotto gestiscono anche la manutenzione post-vendita intermediando tra i fornitori e gli utilizzatori. La garanzia di adeguati servizi di manutenzione e assistenza successive all’acquisto sono per i clienti locali una condizione essenziale e premiante. I fornitori dei principali paesi concorrenti sono sovente preferiti nella scelta anche per la presenza di estese reti di supporto after-sale.

Prodotti delle altre industrie manufatturiere

COSMETICA -

L’importanza del settore cosmetico in Corea e’ significativa. Negli ultimi anni, l'industria della bellezza coreana è cresciuta rapidamente, segnando un +21% nelle esportazioni nel 2021 rispetto al 2020, divenendo così il quinto paese al mondo per esportazione di cosmetici. Tuttavia il dato 2022 ha evidenziato un trend in calo, con una contrazione dell’export del 13,8%, per un valore pari a 7,8 miliardi di dollari.  Le principali destinazioni delle esportazioni coreane sono Cina, Stati Uniti, Giappone.

Particolarmente dinamici i segmenti per la cura  della pelle e la cosmetica dedicata al pubblico maschile, che nell’ultimo decennio ha fatto registrare un vero e proprio boom. La cura del viso rappresenta oltre la metà (51%) della quota di mercato totale. Gran parte del successo della cura della pelle del viso e' dovuta al forte sviluppo di nuovi prodotti. Anche i prodotti per la pelle maschile hanno dimostrato una ottima vitalita’ con i consumatori coreani che vantano la maggiore spesa pro capite al mondo con riferimento a tali prodotti. I canali distributivi si caratterizzano in maniera abbastanza differente per i prodotti nazionali e per quelli di importazione. Infatti, se con riguardo ai primi vengono privilegiati i negozi multimarca e l’online, per i secondi prevalgono le vendite nei department store (oltre il 55%) nonche’ nelle c.d. multi-level.

Nel 2022 le importazioni coreane dall’Italia di prodotti cosmetici sono aumentate del 10,2%, a fronte di un andamento generale dal mondo di +2,7%, per un ammontare totale di 90 milioni di dollari. L’Italia e` il sesto paese fornitore con una quota sul totale importato del 4,4%. I concorrenti dell’Italia sono Francia e Stati Uniti, che si contendono quote sull’import, pari rispettivamente al 24,9%  e 20,5%, seguite a distanza dal Giappone (quota 10,3%).

Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)

Le dimensioni del mercato coreano della moda sono stimate a 33,9 miliardi di euro nel 2022 con una crescita del 5,2% rispetto all’anno precedente. La ripresa del settore dopo la crisi causata dalla pandemia era cominciata gia` dal 2021, grazie al ritorno alla normalita` e all’aumento dei consumi, registrando quindi due anni consecutivi di crescita. Fra i fattori ad aver innescato la ripresa del settore sono un mercato che sta diventando sempre piu` sofisticato, proiettato verso la ricerca di prodotti distintivi e dal maggior valore aggiunto.

Il mercato del solo abbigliamento (esclusi gli accessori come calzature e borse) ammonta a 25,1 miliardi di euro. Le calzature ammontano a circa 5,36 miliardi di euro, per una crescita rispetto al 2021 del 5,3%, mentre la pelletteria rimane stabile, pari a circa 2,14 miliardi di euro.

In Asia, Seoul e` considerata un ‘fashion Hub e citta` leader nelle ultime tendenze e le firme più importanti della moda cercano di trarne profitto, avvantaggiandosi anche della popolarità della cultura “Pop” della Corea (nota internazionalmente come HALLIYU), che conta su numerosi seguaci a livello internazionale e agisce da potente mezzo di diffusione dei nuovi trend.

I coreani sono molto sensibili alla notorieta` di una griffe o all’originalita` di un determinato prodotto, spesso da possedere ad ogni costo, persino se l’acquisto si dimostra fuori dalla loro portata. Ma se in passato era sufficiente il solo paese d’origine, es. made in Italy, per richiamare l’attenzione del consumatore, ora non e` piu` cosi`, anche a causa della presenza massiccia di prodotti italiani sul mercato.

Negli ultimi 2 anni, gli effetti dell’epidemia sull’economia  avevano colpito anche i settori della moda e i rivenditori offline specializzati in abbigliamento e calzature erano stati fortemente penalizzati dai canali online, tra cui l’homeshopping e l’e-commerce, grazie ai prezzi competitivi e al fattore comodita`. Nei primi periodi del lancio e/o rafforzamento dei siti per l’e-commerce, la vendita online rapprentava meno del 10% delle vendite totali. Durante il periodo del Covid-19 ha rappresentato oltre il 20% del totale.

Se durante la pandemia gli acquisti si sono concentrati online, nel 2022, le vendite offline stanno diventando il parametro di valutazione del valore di un marchio. Un marchio dalla spiccata identità, innovativo perche` sa adattarsi alle tendenze di mercato, ha piu` probabilita` di successo, soprattutto perche` in grado di comunicare e dare spazio alla generazione MZ. Si stanno quindi distinguendo I brand che bilanciano con successo la crescita offline e online, con un occhio verso la moda sostenibile e tanta comunicazione con i consumatori.

Ultimo aggiornamento: 17/03/2023