Cosa vendere (COREA DEL SUD)
- Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
- Prodotti alimentari
- Macchinari e apparecchiature
- Prodotti delle altre industrie manufatturiere
- Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
I dati statistici del 2023 confermano l’Italia al 1° posto tra i principali paesi fornitori di pelletteria della Corea, con un valore delle importazioni coreane pari 1,236 milioni di euro. La Cina si mantiene al secondo posto, con quota sul totale importato del 28,5% contro il 39,08% dell’Italia. La Francia segue a distanza con una quota del 18,29%. Le importazioni di borse dall’Italia sono continuate a crescere nonostante la pandemia e le restrizioni del 2021. I grandi magazzini sono il canale di distribuzione più naturale per i brand stranieri, seguiti dalle piattaforme online. In passato una borsa di qualità doveva essere di pelle e soprattutto di marchio conosciuto, tanto che non era un’esagerazione affermare che il consumatore coreano al momento dell’acquisto considerava soprattutto un determinato marchio più che il prodotto in sè. Questa nozione vale ancora per i marchi di lusso di fascia più alta come Chanel, Hermes, ecc, dove la borsa diventa uno strumento attraverso il quale dimostrare il proprio status sociale. Oggi, tuttavia, il trend del consumatore medio coreano sta vertendo verso una maggiore attenzione al design esclusivo e al fattore novità, a scapito dei marchi di pelletteria più conosciuti.
Prodotti alimentari
La tradizione agroalimentare italiana in Corea del Sud è ampiamente conosciuta ed apprezzata. I consumatori coreani sono molto ricettivi nei confronti di una gastronomia – quella italiana – sinonimo in Corea di alta qualità ed eleganza. Nel quadro di una diffusione ancora limitata della ristorazione internazionale a Seoul, se paragonata ad altre metropoli asiatiche, quella italiana risulta essere la cucina estera più presente in Corea assieme a quella giapponese. Benchè l’accessibilità e la diffusione di prodotti nei circuiti della grande distribuzione siano apprezzabili, in tale comparto esistono margini di miglioramento che vanno sfruttati con iniziative promozionali direttamente orientate ai consumatori finali, come fatto durante la Settimana della Cucina Italiana. Questi, infatti, spesso dispongono di una conoscenza piuttosto limitata per l’impiego casalingo dei prodotti non nazionali. I principali paesi fornitori della Corea sono gli USA, la Cina, seguiti dall'Unione Europea, che sta da tempo applicando una strategia di "brandizzazione" per meglio promuovere i propri prodotti. L'Italia risulta essere il 21esimo fornitore di prodotti agroalimentari con circa 396.03 milioni di euro di export verso Seoul. In particolare, nel 2023 ha ricoperto il secondo posto per esportazioni di olio di oliva e paste alimentari, il terzo per caffè e conserve di pomodoro, il quarto per cioccolata e il sesto e ottavo per formaggi e prodotti da forno e pasticceria.
Macchinari e apparecchiature
Il comparto della meccanica strumentale e dei beni industriali è tra le principali voci dell’export italiano in Corea. Nonostante ciò, le importazioni coreane di macchinari dall’Italia sono limitate: nel 2023, l’Italia figura al quindicesimo posto tra i Paesi fornitori, con un valore delle importazioni di 933.34 milioni di euro. La competitività coreana del settore metalmeccanico è molto forte e il mondo dell'industria coreana è molto chiuso. Le importazioni europee trovano spazio principalmente nei settori di nicchia in cui i produttori coreani non sono in grado di competere o non sono competitivi. La maggior parte dei macchinari importati provengono dalla Cina e dal Giappone.
Di solito, le aziende italiane che desiderano entrare nei mercati esteri cercano importatori e/o agenti con una solida struttura che possano operare in modo autonomo. Tuttavia, in Corea il numero di importatori e agenti specializzati è piuttosto limitato e in genere si tratta di aziende di piccole dimensioni. Gli operatori principali trattano soprattutto macchinari coreani, cinesi e giapponesi che hanno una posizione dominante. Di conseguenza, gli importatori e gli agenti tendono ad adattarsi alle esigenze dei clienti. Inoltre, i clienti coreani richiedono un'assistenza immediata, motivo per cui molte aziende straniere stabiliscono filiali locali per espandere le loro attività. Anche per la partecipazione alle gare d’appalto, si richiede una presenza locale dell’azienda, altrimenti è molto difficile vincere.
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
COSMETICA - L’importanza del settore cosmetico in Corea è significativa e, negli ultimi anni, l'industria della bellezza coreana è cresciuta in modo importante. Le principali destinazioni delle esportazioni coreane sono Cina, paesi ASEAN e Stati Uniti, ma anche l'Unione Europea è in crescita. Particolarmente dinamici i segmenti per la cura della pelle e la cosmetica dedicata al pubblico maschile, che nell’ultimo decennio ha fatto registrare un vero e proprio boom. In particolare, sempre più attenzione viene posta al fattore sostenibilità e ai cosmetici prodotti con ingredienti vegani e che rispettano l’ambiente. Gran parte del successo della cura della pelle del viso è dovuta al forte sviluppo di nuovi prodotti e ricerche scientifiche per prevenire e curare problematiche collegate. Anche i prodotti per la pelle maschile hanno dimostrato una ottima vitalità con i consumatori coreani che vantano la maggiore spesa pro capite al mondo con riferimento a tali prodotti. I canali distributivi si caratterizzano in maniera abbastanza differente per i prodotti nazionali e per quelli di importazione. Infatti, se con riguardo ai primi vengono privilegiate la vendita porta a porta e le catene specializzate (c.d. “brand shop”) per i secondi prevalgono le vendite nei department store nonchè nelle c.d. multi-level. Emersi come forza dominante nella distribuzione offline, i negozi H&B si sono rinnovati e si sono espansi in modo significativo nel settore della cosmetica. Il loro successo, dovuto principalmente alla capacità di offrire una vasta gamma di prodotti a prezzi diversi ha attratto molti consumatori. Inoltre, sempre più viene prediletto l’acquisto online dei cosmetici attaverso dispositivi mobili: marchi monomarca e multimarca hanno ottimizzato e ampliato i loro canali di vendita online offrendo realtà ed esperienze personalizzate nei propri siti per attrarre i consumatori. L'export italiano di cosmetici è aumentato del +8,02% nel 2023 rispetto il 2022, con un valore di oltre 93,12 milioni di euro contro gli 86,2 milioni dell’anno precedente.
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Il mercato della moda è un settore forte e in crescita nel paese, la cui dimensioni nel 2023 sono state stimate a 35,9 miliardi di euro con una crescita rispetto l’anno precedente del +5,9%. Il settore dell’abbigliamento femminile rappresenta la sezione più ampia del mercato, con un volume di 17,8 miliardi di euro, seguito da quello maschile con un fatturato di 14,9 miliardi di euro e infine l’abbigliamento per bambini di 3,3 miliardi. Il minimalismo e il genderless sono le due tendenze principali che hanno visto influenzare il settore della moda nel 2023. Il minimalismo ha portato ad una maggiore consapevolezza del consumo, con capi semplici, sobri e durevoli e la moda femminile ha abbracciato una sartorialità che esalta la forza e la femminilità. La tendenza genderless, invece, ha promosso la rottura delle norme di genere tradizionali offrendo taglie inclusive e rappresentazioni diverse nelle campagne di marketing. L’abbigliamento sportivo ha mantenuto la sua popolarità, con un aumento di capi comodi e sportivi, specialmente dopo la pandemia. Gli sport di montagna e il campeggio sono diventati particolarmente popolari, con i cobnsumatori che scelgono prodotti non solo per le loro funzioni specifiche ma anche per il design in linea con le tendenze della moda. Le piattaforme online sono in rapida crescita e stanno espandendo il loro spazio di esperienza creando punti di contatto con i consumatori. Attraverso il pop-up store, utilizzato come banco di prova, si vuole fornire un'esperienza differenziata in uno spazio tridimensionale per soddisfare le aspettative dei clienti con gusti e livelli di esperienza eterogenei. L’export italiano di articoli in abbigliamento nel 2023 in Corea ha raggiunto un valore di 1,113 milioni di euro, in crescita rispetto il 2022.