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Quadro macroeconomico (AUSTRIA)

In Austria la composizione del PIL, in base ai dati del 2022 è la seguente: l'1,5% proviene dal settore primario, il 29,2% dal settore secondario e oltre due terzi (il 69,3%) dal settore terziario.

Nel 2023 il PIL austriaco è diminuito dello 0,8%. L’economia austriaca è stata in recessione a causa dell’alto livello dell’inflazione e della debole congiuntura internazionale nonché dell’alto livello dei tassi d’interesse per la politica antinflazionistica della Banca Centrale Europea ECB. Di conseguenza la produzione industriale si è ridotta del 2,2% in termini reali. Egualmente sono diminuiti gli investimenti in attrezzature (-0,6%) e nel settore edilizia (-3,5%). Il settore dell’edilizia è stato uno dei settori più colpiti, soprattutto la costruzione di appartamenti, a causa dell’aumento dei costi per i materiali, i tassi d’interesse alti e le regole più rigide dei mutui per la casa introdotte nella seconda metà del 2022. Continuano ad avere conseguenze negative sull’economia austriaca i prezzi dell’energia, nonostante una riduzione nel corso del 2023. Il consumo privato è stagnato nell’anno. Grazie al pacchetto antinflazione del governo per aiutare persone con redditi bassi, per le famiglie e per la popolazione in generale, per mitigare gli effetti negativi dell'aumento dei prezzi e della perdita del potere d'acquisto (pagamenti a fondo perduto, modifica del sistema delle tasse sui redditi, riduzione dei costi per l’energia elettrica ecc.), è stato evitato uno sviluppo ancora più negativo.

Il turismo invece si è sviluppato positivamente nel 2023 nonostante il forte aumento dei prezzi. Sono aumentati i pernottamenti degli austriaci quanto quelli degli stranieri. Così è stato raggiunto il livello prepandemico dell’anno 2019.

Il deficit del bilancio statale ha continuato a ridursi nonostante diversi pacchetti antinflazionistici. Nel 2023 aveva raggiunto il 2,3%. A causa di diverse misure anti-Covid era molto più alto negli ultimi anni.

Le previsioni per il 2024 sono più positive. L’Istituto di Ricerca Economica WIFO prevede una crescita del PIL austriaco dello 0,9%. Secondo queste previsioni il consumo privato avrà un effetto positivo (+1,6%) sull’economia austriaca grazie al forte aumento dei salari che avrà ripercussioni positive anche sulle vendite nel commercio al dettaglio. La produzione di beni registrerà una minore diminuzione rispetto al 2023 (-0,5%) e ci sarà un aumento degli investimenti in attrezzature e macchine (+1,5%). Il settore dell’edilizia in generale resterà in crisi a causa degli interessi che restano su un livello alto e per i costi di costruzione elevati. Di conseguenza si prevede anche uno sviluppo negativo per gli investimenti nel settore edilizia (-4% in termini reali).

Positivamente si svilupperanno anche i servizi nel 2024, innanzitutto il settore turistico, nonostante l’inflazione alta. Mentre il WIFO prevede un tasso d’inflazione annuale del 4%, significativamente più basso che nell’anno precedente, i prezzi continueranno ad aumentare più fortemente in ristoranti ed alberghi. Inoltre, l’inflazione resterà più alta che in altri paesi della zona euro, con possibili conseguenze negative per la competitività del paese sui mercati internazionali, soprattutto per prodotti industriali. Di conseguenza si prevede soltanto aumenti reali discrete per le esportazioni ed importazioni di 2,2% e 2,6% rispettivamente.

Per quanto riguarda i conti pubblici viene previsto un leggero aumento del deficit al 2,4% per il 2024. La quota del debito rispetto al PIL è scesa negli ultimi anni e si aggira intorno al 76%.

Nel 2025 tutti gli indicatori economici (produzione, consumo, inflazione, investimenti, esportazioni) dovrebbero migliorare e il deficit dello stato si dovrebbe ridurre. Ma restano insicurezze per quanto riguarda lo sviluppo dell’inflazione e dei prezzi dell’energia, lo sviluppo dei tassi d’interesse, l’andamento dell’economia mondiale e la guerra in Ucraina.

 

Fonte: Wirtschaftsforschungsinstitut (WIFO), Oesterreichische Nationalbank (OeNB)
Elaborazione ICE

 

Ultimo aggiornamento: 04/03/2024