L’Uzbekistan è parte delle seguenti Organizzazioni:

Comunità degli Stati Indipendenti (CIS); partecipa con gli ex stati membri dell’Unione Sovietica ad eccezione dell’Ucraina. Anche la Giorgia non ne è parte.

Organizzazione per la Cooperazione Economica (Economic Cooperation Organisation, ECO); partecipa con Turchia, Pakistan e Iran.

Asia Cooperation Dialogue (ACD); partecipa con Cina, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Russia, Tajikistan, India e Pakistan.

Dopo l’indipendenza ottenuta nel 1992, l’Uzbekistan è entrato a far parte del Fondo Monetario Internazionale (IMF), la Banca Mondiale e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD). Nel 1995 l’Uzbekistan è diventato paese membro della Banca per lo Sviluppo Asiatico (ADB)  e nel 2003 della Banca per lo Sviluppo Islamico (IDB). In mancanza di investimenti stranieri il paese ha fatto forte affidamento su crediti bilaterali e multilaterali, provenienti in particolare dalla ADB, dall’IDB, dalla Russia, dal Giappone e dalla Cina. Nel 2005 la EBRD ha deciso di sospendere ogni finanziamento al Paese. Solo nel 2017, dopo il cambio di governo avvenuto successivamente al decesso del Presidente I. Karimov, la EBRD ha annunciato il suo ritorno nel Paese. L’Uzbekistan è membro anche di molte agenzie ONU. Già nel 1994 l’Uzbekistan fece richiesta di essere ammesso al WTO. I negoziati per la sua entrata iniziarono nel 2002 e dal 2004 il Paese sta facendo il possibile per emanare le leggi necessarie per raggiungere i parametri e gli standard necessari per essere accettati.

Nel 2019 il WTO ha riconfermato che gli sforzi del Paese per entrare nel WTO sono sotto osservazione e FAO, Unione Europea, e Federazione Russa hanno apertamente dichiarato il loro supporto all'entrata dell'Uzbekistan nell'organizzazione. Nel 2018 sono stati organizzati eventi di formazione ad opera della FAO indicando misure ideali da perseguire per velocizzare il raggiungimento degli standard necessari per poter accedere.

Aliquote tariffarie

In primo luogo, molte aliquote sono state addirittura “azzerate”, esattamente ben  579 categorie di merci, circa il 33% del numero totale di nuove aliquote. Altre aliquote sono state ridotte, pari a 575 categorie di merci, circa 32,8%. Nessun cambiamento delle aliquote per 278 categorie di merci pari al 15,8%. Alcune aliquote sono state definite nel dettaglio “specificate” (44 categorie di merci, 2.5%) . Sono state introdotte  nuove aliquote (per 273 categorie di merci, circa il 15,5%). Infine, sono state introdotte per sette nuove categorie di merce delle aliquote a percentuale zero , oppure a percentuali ridotte, in base al rapporto interesse/paese.