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Quadro macroeconomico (UZBEKISTAN)

L’Uzbekistan è un Paese senza sbocchi sul mare che ha una lunga storia di protezionismo e interventismo dello stato in tutti i settori economici. Le politiche autarchiche degli ultimi decenni hanno rallentato la crescita economica ed insularizzato il sistema produttivo dalla domanda internazionale. Il nuovo Governo è consapevole della necessità di migliorare il clima generale per stimolare gli investimenti e sta riformando il settore economico, stabilizzando il fluttuante cambio della moneta, offrendo vantaggi fiscali e finanziari ai potenziali investitori stranieri e rimuovendo almeno alcuni controlli sul capitale.

La crescita dell'Uzbekistan è stata fino ad oggi guidata principalmente da investimenti di Stato. Oggi il Paese, che ha una limitata struttura industriale (settore metallurgico, automotive, farmaceutico, elettronico, chimico, estrattivo, tessile) punta agli investimenti privati, interni e soprattutto esteri. Vanta una significativa produzione agricola con alcune punte di eccellenza qualitative. L’Esecutivo punta a sviluppare una moderna industria di trasformazione alimentare. Per lunghi decenni la “monocultura” del cotone ha dominato il sistema agricolo e produttivo dell’Uzbekistan. L’Uzbekistan rappresenta il quinto produttore mondiale di cotone ed anche in questo settore si intende favorire la trasformazione in loco della materia prima per aggregare valore ed esportare beni semilavorati e prodotti finiti. L'esportazione di gas naturale, oro e cotone fornisce una quota significativa delle entrate in valuta estera.

Secondo le statistiche ufficiali  il PIL è cresciuto del 7,4% nel 2021. La forte crescita dell'industria e dei servizi ha contribuito a mitigare la crescita agricola ancora debole. Gli afflussi delle rimesse si sono ripresi, ma solo in parte hanno compensato il calo delle vendite di oro (del 29%). L'inflazione rimane elevata, con una media del 10,8% nel 2021 rispetto al 12,9% nel 2020, e subisce ora le conseguenze negative della Guerra in Ucraina. Il sistema bancario rimane resiliente. Il tasso di disoccupazione è sceso al 9,6% nel 2021 dal 10,5% nel 2020, ma non è ancora tornato al livello pre-pandemia del 9%.

Il commercio estero dell’Uzbekistan e’ aumentato del 16,0% rispetto al 2020 (44,1 miliardi di USD). Le riserve estere si sono consolidate, grazie ai valori del metallo prezioso, passando da 34,9 miliardi di USD alla fine del 2020 a 35,1 miliardi di USD nel 2021. Secondo la Banca centrale, il debito estero totale del Paese nel 2021 è cresciuto del 15,7% (da 34,17 miliardi di USD a 39,56 miliardi di USD).

Ultimo aggiornamento: 22/07/2022