ETIOPIA – L’Istituto per lo sviluppo dell’industria tessile (TIDI), fondato nel 2010 dal governo di Addis Abeba per guidare l’industrializzazione in questo settore produttivo, ha annunciato la prossima creazione di una società statale incaricata di far fronte alle sfide legate alla difficoltà di rifornimento delle materie prime, in modo da stabilire un collegamento diretto tra i produttori di cotone e le industrie tessili e coordinare lo sviluppo di questo ambito produttivo.

A darne notizia è l’agenzia di stampa ENA, citando il direttore generale del TIDI, Sileshi Lemma, il quale ha specifcato come la futura società avrà il mandato di acquistare, vendere e gestire le scorte del cotone grezzo coltivato in Etiopia.

Attualmente in Etiopia sono circa 125.000 gli ettari di terreno coltivati a cotone, con una capacità produttiva pari a oltre 100.000 tonnellate ogni anno.

In base alle stime del TIDI, grazie anche all’apertura quest’anno di 18 nuovi impianti e l’espansione di altri 7, l’industria tessile in Etiopia potrebbe essere in grado di contribuire al prodotto interno lordo nazionale con una cifra pari a circa 338 milioni di euro. Qualora fosse raggiunto tale obbiettivo, ciò significherebbe un aumento superiore al 300% (250 milioni di euro in più) rispetto ai ricavi ottenuti dall’industria tessile etiope nel corso del precedente anno fiscale. [MV]

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