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Quadro macroeconomico (CAMERUN)

Il Camerun è il diciassettesimo Stato africano in termini di popolazione (circa 26.6 milioni di abitanti), l’ottavo per PIL pro-capite a prezzi correnti (1.574 USD, stime 2020, Economist Intelligence Unit e worldpopulationreview.com) e il quattordicesimo produttore di petrolio grezzo in Africa (in media 72.000 barili al giorno). L’economia presenta alcuni aspetti importanti, tra cui la diversificazione dei prodotti agricoli, le risorse forestali (oltre 18 milioni di ettari) e la tradizionale, ancorché decrescente, dotazione di petrolio (risale al 1977 la scoperta dei primi giacimenti). L’agricoltura, l’allevamento, la pesca e le foreste, hanno in Camerun un ruolo fondamentale, contribuendo per il 21,7% alla formazione del PIL, con un settore che impiega il 53% della popolazione attiva. Per la maggior parte si tratta di piccole coltivazioni, mentre il 10% è rappresentato da piantagioni su scala industriale. Le cinque principali colture destinate all’esportazione sono caffè, cacao, cotone, banane e caucciù.

Nel 2019 la crescità del PIL reale in Camerun è stato del 3,7% che, paragonato a quello dei Paesi limitrofi (Guinea Equatoriale -6,1%, Gabon 3,4%, Ciad 3,0%, Repubblica Centrafricana 3,0% e, addirittura, Nigeria 2,2% - fonte FMI: Perpectives économiques régionales Afrique Subsaharienne aprile 2020), lo fa risultare come il Paese col valore più alto di crescita del PIL reale.

Nel 2021 la crescita stimata in Camerun del PIL reale è 2,5%. Si tratta comunque di un risultato interessante, soprattutto se si tiene conto della riduzione delle entrate, dovuta al calo dell'esportazione di petrolio e dell'aumento della spesa militare, necessario alla lotta contro il terrorismo in corso contro la setta Boko Haram nell'Estremo Nord e al conflitto nelle due regioni anglofone contro i secessionisti. Senza dimenticare la pandemia di Covid-19 che pur non avendo causato i drammatici effetti riscontrati nel resto del mondo, ha duramente colpito l’economia.

I settori caratterizzati da maggiore crescita sono il terziario e l'agricoltura, con il comparto industriale in parte frenato dai rallentamenti di alcuni importanti cantieri. L'inflazione, pari al 2,8%, è al di sotto della soglia regionale del 3%.

Nei prossimi anni l'attenzione del Fondo Monetario Internazionale sarà rivolta all'andamento dell'indebitamento, che si attesta  al 45,2% nel 2020 (fonte FMI: Perpectives économiques régionales Afrique Subsaharienne aprile 2020), a fronte di spese per investimenti, finanziate con prestiti garantiti dallo Stato, previste per la realizzazione del Piano di urgenza e dei piani di sviluppo infrastrutturale legati alla Coppa d'Africa.

Ultimo aggiornamento: 06/07/2021