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Politica economica (CAMERUN)

La politica economica del Paese basa il 46% del PIL sui servizi, che rappresentano la fonte di occupazione per un terzo della popolazione, mentre il settore manifatturiero presenta una quota intorno al 18% del PIL, dominato dalla produzione di alluminio, dalla raffinazione del petrolio e dalla produzione di beni di consumo per il mercato locale: sigarette, cemento, prodotti tessili e alimentari (birra, cioccolato, miele, zucchero, yogurt, bibite, acqua naturale, ecc).
L’importanza del petrolio, asse principale della politica economica e del PIL, è diminuita negli ultimi anni, e la quasi totalità della sua produzione è prerogativa di tre aziende: la francese Perenco (68%); Pecten, sussidiaria della Royal Dutch/Shell (23%); ExxonMobil. La produzione petrolifera si aggira sui 72.000 barili al giorno (contro i 180.000 barili al giorno degli anni Ottanta), e il trend decrescente prosegue, sia a causa del rallentamento degli investimenti in nuovi progetti, sia a causa dell’invecchiamento delle infrastrutture estrattive.

Circa il 30% del bilancio statale è riservato agli investimenti pubblici per lo sviluppo infrastrutturale: l’ingrandimento del bacino idroelettrico di Lom Pangar, e di un altro bacino idroelettrico che sfrutta il fiume Ntem (nel sud del paese), la diga di Nachtigal (330Mw attesi) e la costruzione di una centrale elettrica alimentata con il “gas flaring” delle estrazioni petrolifere a Kribi (216 Mw), la cui realizzazione sta per essere terminata. Tutte queste infrastrutture permetteranno di adeguare l’offerta alla crescente domanda di energia, in linea con il "Document de Strategie pour la Croissance et l’Emploi", il piano strategico per la crescita e l’occupazione varato dal Presidente della Repubblica nel 2010.

Il Camerun si sta orientando verso lo sfruttamento dei cosiddetti PPP (Partenariato Pubblico-Privato), accordi particolari grazie ai quali un'autorità pubblica ricorre a un'impresa privata per finanziare, progettare, costruire e/o gestire attrezzature destinate al servizio pubblico. Con un fabbisogno di infrastrutture sempre più elevato, numerosi Stati africani non dispongono di sufficienti capacità di indebitamento e di risorse fiscali adeguate per far fronte a tali esigenze, con la conseguenza che i PPP sono destinati ad avere nei prossimi anni un ruolo crescente nelle strategie di investimento di tali Paesi.

A tale proposito, nel 2017 è stato firmato un accordo di Extended Credit Facility col FMI, che è stato rinnovato nel 2020, confermando quindi l’intenzione del Camerun a indebitarsi per realizzare progetti strategici.

Ultimo aggiornamento: 06/07/2021