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Quadro macroeconomico (GUINEA)

La Guinea è il paese più ricco di risorse minerarie dell’ex Africa Occidentale. Secondo produttore al mondo di bauxite (possiede il 30% delle riserve mondiali del minerale), è dotato anche di enormi riserve di ferro, oro e diamanti. I principali indicatori economici mostrano una timida crescita negli ultimi anni, ma la costante caduta del prezzo della bauxite (che rappresenta il 90% delle esportazioni) ha comportato una rilevante riduzione dei relativi introiti, vanificando le prospettive di miglioramento economico.

Il settore principale resta in ogni modo quello estrattivo che concorre in modo consistente alla formazione del PIL (fra l’altro sinora solo 1/3 del territorio guineano ha formato oggetto di prospezioni geologiche).

L’agricoltura impiega l’80% della forza lavoro. Nonostante l’esistenza in Guinea di tre diversi tipi di clima, propizi ad ogni tipo di coltivazione (colture tropicali lungo la costa e colture adatte ai climi temperati sull’altipiano), soltanto il 15% delle terre è attualmente coltivato: la coltura più diffusa è il riso (che tuttavia non soddisfa il fabbisogno nazionale, tanto che il 40% del totale è importato), seguito da caffè, ananas, tapioca e banane.

Le industrie sono, invece, coinvolte soprattutto nel processo di trasformazione dei prodotti agricoli. Si fabbricano, fra gli altri, birra, succhi e si lavora il tabacco. Il Paese dispone, inoltre, di un notevole potenziale idroelettrico.

Il tasso di disoccupazione è molto alto e gli impegni assunti con le IFI hanno portato ad una drastica riduzione degli effettivi della pubblica amministrazione e contribuito ad un graduale processo di liquidazione delle maggiori aziende di Stato.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 01/10/2015