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Politica economica (GUINEA)

Il Governo incoraggia lo sviluppo di un’economia di mercato e punta a favorire l’afflusso d’investimenti dall’estero.

Un incentivo in tal senso è certamente rappresentato dall'adozione del nuovo Codice minerario che si propone di riformare all'insegna dell'equità e della trasparenza un settore di punta, quale quello estrattivo, per l'economia della Guinea. Tra le principali novità introdotte, si ricorda:

- il richiamo a codici di buona condotta e norme anticorruzione basati sugli standard prevalenti in ambito internazionale;

- il rafforzamento del ruolo dello Stato, sia nei controlli sia nella gestione degli investimenti, aggiungendo alla già prevista partecipazione gratuita obbligatoria del 15% nel capitale, l'opzione di acquisirne un'ulteriore quota (fino al 35% totale) a prezzi di mercato;

- quote riservate a società guineane per i contratti di subfornitura, e ai cittadini guineani per i contratti di assunzione;

Altrettanto prioritaria risulta essere la riduzione del deficit di bilancio adottato dalle precedenti Amministrazioni, attraverso l'adozione di una serie di misure: riduzione dei sussidi; stretta sulle esenzioni fiscali; riforma della Pubblica Amministrazione.

La politica economica dell'Amministrazione Condé ha ottenuto un riconoscimento positivo da parte del Fondo Monetario Internazionale che alla fine del 2012 ha accordato alla Guinea il riconoscimento del "completion point" nell'ambito dell'iniziativa HIPC (Heavily Indebted Poor Countries).

A seguito del completamento della transizione politico-istituzionale in Guinea (conseguente allo svolgimento delle elezioni legislative e dell'insediamento del nuovo Parlamento e del nuovo Governo), si starebbero registrando segnali di ripresa della cooperazione economico-finanziaria con l'Unione Europea.

Ad oggi il Governo guineano non é riuscito comunque a creare nuove infrastrutture, necessarie allo sviluppo economico. La Guinea soffre di carenze di energia elettrica cronica; strade, linee ferroviarie e ponti sono ancora dissestati e la mancanza di accesso all’acqua pulita continua ad affliggere lo sviluppo economico.

 

 

Ultimo aggiornamento: 01/10/2015