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Overview (SVEZIA)

L’economia svedese è senz’altro la più importante tra quelle dei Paesi della Penisola scandinava. Grazie alle consistenti risorse naturali (minerarie, idriche e boschifere), all’alto grado di innovazione tecnologica e ad una importante produzione industriale, la Svezia occupa una posizione economica significativa a livello mondiale.

Paese fortemente competitivo - in base al Global Competitiveness Index (GCI) 2019 è al 8° posto nel mondo, una posizione in meno rispetto al 2018, ma ancora tra le top dieci al mondo. La Svezia ha registrato nel 2019 una leggera diminuzione della crescita rispetto agli anni precedenti, registrando l'1,2% (fonte: Statistics Sweden), mentre il debito pubblico è diminuito ulteriormente assestandosi nel 2019 al 35,1 % del PIL (fonte: Eurostat).

I dati sulla crescita e gli altri indicatori economici testimoniano la solidità dell’economia svedese, che ha retto perfettamene alla crisi finanziaria del 2008, registrando tassi di crescita positivi fino ad oggi.
Per quanto riguarda i principali indicatori economici relativi all’ultimo anno, nel 2019 il PIL sia cresciuto del 1,2%. Esso è stato positivamente influenzato dalla domanda interna, dai consumi privati e dagli investimenti immobiliari, ma anche dall’Export.
L’alto livello di investimenti esteri inoltre ha favorito la crescita della produzione industriale.

Di conseguenza, anche il mercato del lavoro si sviluppa positivamente e l’occupazione cresce in tutti settori. Il settore dei servizi è quello che ha registrato una crescita maggiore. La disoccupazione a dicembre 2019 si attestava al 7%.

Inoltre, per quanto riguarda l’inflazione, Riksbanken, la Banca centrale svedese, segue da diversi anni una politica monetaria espansiva, mantendo i tassi di riferimento al di sotto dello zero al fine di stimolare consumi ed investimenti. In effetti, dopo diversi anni di deflazione e debole inflazione, oggi l’inflazione è tornata a crescere, attestandosi all’1,7% nel 2019.

In merito alla produzione industriale, la Svezia è tra i pochi Stati al mondo con numero esiguo di abitanti (10,3 milioni) a poter contare su proprie industrie leader a livello mondiale in campo aeronautico, delle telecomunicazioni, veicoli commerciali, elettrodomestici, componentistica, sistemi per produrre, e processi industriali d’avanguardia.

I comparti produttivi piú importanti sono nell’ordine:

•    Automobilistico
•    Costruzioni
•    Minerario– metallurgico
•    Legno, carta e packaging
•    Difesa
•    Chimico-farmaceutico
•    Telecomunicazioni

Complessivamente la produzione industriale registrava a gennaio 2020 una crescita del 3,8%.
L’industria pesa per 1/3 sulla composizione del PIL della Svezia.

L’economia svedese è dipendente dalle importazioni soprattutto dei prodotti trasformati ed è mercato esportatore per eccellenza a causa della limitatezza del mercato interno. Nel 2019 l’Export svedese ammontava a circa 137,6 miliardi di Euro a fronte di circa 136,1 miliardi di Euro importazioni. Il 70% delle esportazioni svedesi è costituito da beni e il rimanente 30% da servizi. L’Europa (EU 27) rappresenta il primo mercato di destinazione e assorbe il 60% del totale dell’Export svedese. La categoria di beni maggiormente esportati comprende prodotti della meccanica e dell’ingegneria. 
L’Export pesa per il 45% sul PIL della Svezia e i settori che contribuiscono maggiormente al trend positivo sono le esportazioni dei beni strumentali, dell’industria dell’automotive, quella del legno e della carta. Anche l’Export dei servizi aumenta in maniera esponenziale dagli anni 2000 (quasi il 70%) in particolare la Svezia esporta servizi informatici (IT), di consulenza, nonché ricerca e sviluppo.
I principali partner commerciali della Svezia si confermano i Paesi limitrofi, ossia Norvegia, Finlandia e Germania, grazie soprattutto alle affinità culturali e alla vicinanza geografica. Tuttavia, l’Italia, che rimane dodicesimo Paese di destinazione delle esportazioni svedesi, mantiene stabilmente la sua posizione di undicesimo fornitore di beni per il terzo anno consecutivo.  

Il trend delle importazioni svedesi di beni dall’Italia, registrano un aumento anno dopo anno. A livello percentuale, se consideriamo gli ultimi due anni, il 2018 e il 2019, le importazioni totali sono aumentate del 3,2%.
I beni maggiormente esportati nel 2019 sono i beni strumentali, in particolare il macchinari elettrici ed elettronici (22,1% del totale), autoveicoli e mezzi di trasporto (11,4%), macchinari per l’industria e lavorazioni industriali (7,1%) e macchinari non elettrici ( 14,7%) che sommati rappresentano il 55,3% del totale delle importazioni.
Seguono i beni agroalimentari e le bevande, che registrano un aumento rilevante dal 2018 al 2019 di quasi il 65% e i capi di abbigliamento, anche questi in aumento (+2,8%).

Moda, design e enogastronomia sono i settori di rilievo, ma accanto ad essi ha preso corpo una più ampia conoscenza e un forte apprezzamento per le eccellenze italiane nel campo della meccanica, della robotica, delle biotecnologie, delle nanotecnologie e della ricerca applicata. Vi è quindi un ulteriore potenziale di crescita dell’export italiano, in particolare nei segmenti di alta gamma, grazie alla crescita della disponibilità delle famiglie svedese per i consumi e alle opportunità di rafforzamento della quota di mercato italiano nel settore delle subforniture, trainato dalla ripresa della produzione industriale. I fattori maggiormente problematici per fare business in Svezia sono, secondo i dati del Forum economico mondiale (World Economic Forum), la bassa flessibilità nel mercato del lavoro e la normativa fiscale. La Svezia ha un basso tasso di disoccupazione, pari a 7,2 % nel mese di marzo 2020 (fonte SCB - Statistics Sweden), con una forte partecipazione delle donne nel mondo del lavoro. Tuttavia, l’indice GCI indica un calo della disponibilità di scienziati ed ingegneri, e conseguentemente la necessità di adottare misure volte ad espandere gli investimenti nel capitale umano.

 

Ambasciata d'Italia e Agenzia ICE, 06/05/2020

Ultimo aggiornamento: 10/06/2020