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Overview (PORTOGALLO)

I dati ISTAT confermano i risultati provvisori del secondo e terzo trimestre, registrando una crescita senza precedenti dell’interscambio complessivo, attestatosi a fine anno alla cifra record di 9 miliardi di Euro, con aumenti significativi sia sul fronte delle esportazioni (+29,6%) che delle importazioni (+26,9%). Con un volume pari a 5,73 miliardi di Euro di export (4,42 miliardi a fine 2021) e a 3,31 miliardi di import (2,61 miliardi nel 2021), il saldo complessivo dell’interscambio tra Italia e Portogallo è dunque di 2,41 miliardi a favore del nostro Paese: trattasi del 13imo saldo commerciale più consistente dell’export italiano nel mondo, oltre che il quarto a livello europeo, dopo Francia, Polonia e Croazia. Nel 2022 l’Italia si qualifica come il sesto principale fornitore del Portogallo (scendendo di una posizione rispetto al 2021) e come sesto cliente, contribuendo in tal modo al 4,63% dell’import e al 4,46% dell’export del Paese in termini globali. Il Portogallo a sua volta rappresenta il 27imo mercato di destinazione delle nostre esportazioni e il 37imo fornitore di beni e servizi all’Italia dall’estero. Infine, seppur non strettamente legato all’interscambio commerciale, merita di essere evidenziato anche il dato relativo agli investimenti diretti esteri (IDE) italiani in Portogallo, pari a 71,8 milioni di Euro nel 2022 (con una variazione del 701% rispetto all’anno precedente, in cui si sono registrati disinvestimenti per 12 milioni di Euro) e a 1,64 miliardi di Euro in termini di stock.

In relazione al nostro export, il contributo maggiormente significativo è stato quello dei prodotti petroliferi raffinati, passati dagli 11 milioni di Euro del 2021 ai 454 milioni del 2022, come conseguenza dell’aumento dei prezzi dell’energia. Anche negli altri settori di punta delle nostre esportazioni si sono comunque registrati margini di crescita, in particolare in quelli dei macchinari per l’industria, dei prodotti chimici e farmaceutici, del tessile e abbigliamento, delle materie plastiche e degli autoveicoli.

Per quanto invece riguarda le importazioni dal Portogallo, il settore più trainante è stato quello dell’automotive, passato da 398 a 651 milioni di Euro, seguito da carta e cartone, oli e grassi vegetali e animali, prodotti in legno e sughero, pesce e crostacei e metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi.

In un contesto internazionale segnato dall’incertezza e a fronte di un saldo complessivo del nostro export pesantemente gravato dai costi dell’energia (25 miliardi il deficit a chiusura d’anno, contro l’avanzo di 31 miliardi del 2021), il Portogallo rappresenta dunque, nonostante le dimensioni contenute, un mercato di sbocco particolarmente dinamico, anche grazie al crescente interesse dei consumatori portoghesi verso le eccellenze del Made in Italy. Le percentuali di crescita registrate nel Paese tengono infatti il passo con i risultati conseguiti nei mercati ritenuti più promettenti per il futuro andamento del nostro export. Appare inoltre sempre più marcata l’interconnessione tra le due economie, favorita anche dagli investimenti italiani in vari settori e testimoniata da valori crescenti in entrambe le direzioni di import ed export, in particolare nei settori dell’automotive, dell’abbigliamento, delle materie plastiche e dei prodotti chimici.

Ultimo aggiornamento: 29/09/2023