Overview (DANIMARCA)
INTERSCAMBIO COMMERCIALE DANIMARCA – ITALIA
In base ai dati dell’Istituto di statistica danese, nel 2022 il volume totale dell’interscambio tra i due Paesi aveva raggiunto il valore di 52.480 milioni di corone (circa 7.051 milioni di euro) registrando un aumento del 14,5% rispetto al precedente anno.
Nel 2023, l’interscambio totale è stato pari a 51.459 milioni di corone danesi (equivalenti a 6.914 milioni di Euro) registrando un lieve calo rispetto al valore del 2022 (-1,95%), dovuto essenzialmente alla diminuzione del volume delle importazioni dall’Italia, registrata nei settori trainanti del nostro export verso il Paese, tranne in quello alimentare ed animali vivi.
Negli ultimi dieci anni, le importazioni danesi dall’Italia hanno mostrato in generale una tendenza costante al rialzo, con una crescita significativa nel corso degli anni, e registrando nel 2022 un valore di 31.146 milioni di corone danesi, equivalente a circa 4.185 milioni di euro. Nel 2023 tale valore è tuttavia sceso a 28.944 milioni di corone (circa 3.889 milioni di euro), con un calo di circa il 7%.
Come già segnalato a fine 2023 (v. mio in riferimento), la tendenza ad una diminuzione delle importazioni danesi nello scorso anno è stata rilevata anche nell’interscambio bilaterale con Paesi tradizionalmente partners della Danimarca, come la Germania (-10,8%) e la Svezia (-9,6%) mentre sono aumentate le importazioni dalla Norvegia (+ 110%) che si riferiscono in particolare ad acquisto di gas naturale e petrolio.
Nello stesso periodo (2012-2023), le esportazioni danesi verso l’Italia hanno mantenuto un costante trend di crescita, registrando una flessione a partire dal 2020, in connessione con il periodo della pandemia. Nel 2022, le esportazioni danesi hanno raggiunto il valore di 21.333 milioni di corone (circa 2.866 milioni di euro) e nel 2023 il loro valore è salito a 22.514 milioni di corone (circa 3.025 milioni di euro), con un incremento del 5,5%.
Nel periodo 2012-2023, il saldo dell’interscambio è stato sempre negativo per la Danimarca (benché nell’ultimo anno con un valore inferiore rispetto a quello del 2022).
Nel 2023, l'Italia risultava il 9° fornitore del Paese (subito dopo la Francia), con una quota di mercato del 3,3% e il 10° mercato di destinazione dell’export danese (subito dopo la Francia), con una quota del 2,3%.
Il partner commerciale più rilevante resta la Germania, seguita dalla Svezia, dalla Norvegia e dai Paesi Bassi.
Interscambio bilaterale nel I trimestre 2024
Nel primo trimestre del 2024 si è registrato - rispetto allo stesso periodo del 2023 – una diminuzione del valore dell’interscambio totale del 4,9%.
Le importazioni dall’Italia hanno subito una lieve diminuzione (- 0,33%) e vedono al primo posto sempre i “macchinari e mezzi di trasporto”, seguiti da manufatti e “prodotti alimentari e animali vivi”. Questi ultimi, nel periodo 2020-2023, hanno registrato un costante aumento.
Per quanto riguarda invece le esportazioni danesi verso l’Italia, nel primo trimestre 2024 esse hanno subito una diminuzione del 10%. Al primo posto tra i prodotti esportati continuano ad essere presenti i “prodotti alimentari e animali vivi.
Nel I trimestre 2024, il saldo è ancora a favore dell’Italia ed è cresciuto, rispetto allo stesso periodo del 2023, di circa il 65%.
INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI
In base a quanto riportato dalla Banca nazionale danese/BND, nel 2022 gli USA sono stati per la prima volta il Paese destinatario dei maggiori investimenti esteri diretti danesi (282 miliardi di corone, pari a 37,7 miliardi di Euro), corrispondenti al 17% del totale degli IDE del Regno (1.664 miliardi di corone, pari a 222,98 miliardi di Euro). Tale incremento negli ultimi anni proviene per buona parte da investimenti nel settore delle turbine eoliche. Il resto deriva da rilevanti investimenti effettuati negli USA da grandi gruppi danesi come Orsted (energia elettrica), Novo Nordisk (farmaci), Danfoss (aria condizionata, riscaldamento), Vestas (turbine elettriche) e DSV (trasporti e logistica).
Oltre che negli USA, le imprese danesi hanno effettuato investimenti diretti esteri principalmente in tre Paesi limitrofi: Regno Unito, Germania e Svizzera, che insieme hanno ricevuto il 35% degli investimenti. Dopo diversi anni di continuo incremento negli IDE, nel 2022 si è assistito ad una prima inversione di tendenza - diminuzione del 3% - dovuta in parte, secondo gli analisti della BND all'incremento dei finanziamenti attraverso imprese sussidiarie straniere.
Premettendo che circa il 42% degli IDE diretti in Danimarca passa attraverso uno o più Paesi prima di raggiungerla (per es., Paesi Bassi e Lussemburgo sono spesso utilizzati per il transito), gli USA sono in ogni modo anche il maggior investitore in Danimarca, con il 20% degli investimenti esteri totali nel 2022 (188,6 miliardi di corone danesi, pari a 25,26 miliardi di Euro, su un totale di 926 miliardi di corone, circa 124 miliardi di Euro). Gli altri principali Paesi che investono in Danimarca sono anche in questo caso quelli limitrofi: Svezia, Regno Unito, Norvegia, Finlandia e anche Francia. Parte di tali investimenti viene peraltro effettuata da imprese danesi (c.d. investimenti 'round trip').
Per quanto riguarda specificamente l'Italia, sempre secondo la Banca nazionale danese, la Danimarca nel 2022 vi ha investito 3,7 miliardi di corone (pari a circa 1.835 milioni di Euro). Le prime tre voci degli IDE danesi in Italia riguardano servizi alle imprese, manifatture e commercio/trasporti.
Dal canto suo, secondo la stessa fonte, il nostro Paese ha investito nel Regno 10,9 miliardi di corone danesi (pari a 1.460 milioni di Euro), principalmente nel settore dell'intermediazione finanziaria.
Elaborazione Ambasciata d'Italia - Ufficio Commerciale e Desk ICE in base ai dati dell’Istituto di Statistica e della Banca Nazionale danesi.