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Politica interna (GERMANIA)

Dopo la seconda guerra mondiale e fino agli anni '80 del secolo scorso, il sistema politico tedesco è stato imperniato sulla presenza di tre partiti principali: il partito dei Cristiano Democratici (Unione CDU/CSU), presente in tutta la Germania con il nome di Unione Cristiano Democratica (CDU), e in Baviera come Unione Cristiano Sociale (CSU); il partito socialdemocratico (SPD), che vanta una lunga storia risalente alla seconda metà del 1800; il partito liberal-democratico (FDP), che fa parte della famiglia dei partiti liberali europei. Con l’affermazione, negli anni ’80, del partito ecologista dei Verdi (ridenominato dopo la riunificazione Verdi/Alleanza ’90) e, dopo il crollo del muro di Berlino, di nuove formazioni di sinistra aggregatesi prima intorno alla sigla PDS (Partito del socialismo democratico, successore del Partito Socialista Unitario della DDR, SED) e poi nel movimento Die Linke (ora scissosi dopo la fuoriscita della sua esponente più nota, Sahra Wagenknecht, che ha fondato l’associazione Bündnis Sahra Wagenknecht- For Reason and Justice), si è sviluppato un sistema con cinque partiti. Nel corso delle elezioni federali del 2017 il panorama parlamentare si è esteso anche al partito di destra Alternative für Deutschland (AfD).

Nelle ultime elezioni politiche del 26 settembre 2021, la SPD ha numericamente vinto, di misura, le elezioni con 25,7 % (+5,2% rispetto al 2017), seguita a stretto giro dall'Unione con 24,1% (- 8,9% rispetto al 2017). I Verdi si sono confermati terza forza politica (14,8%) con un aumento di quasi 6 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2017, mentre i Liberali sono rimasti numericamente stabili con circa 11,5% di consensi. Quanto alle formazioni minori, "Alternative fuer Deutschland" e "Die Linke" sono uscite ridimensionate, ma il partito di destra ha confermato la sua forza nei Laender orientali, in Turingia e Sassonia, dove si è affermato primo partito con circa un quarto del totale dei voti.

Dopo negoziati durati circa due mesi, l'8 dicembre 2021 è nata una maggioranza "semaforo", che ha messo assieme SPD, Verdi e Liberali. Un esperimento in realtà già in corso a livello locale, ma che ha rappresentato per la politica nazionale un elemento di novità e di rottura con il passato.

Al ridimensionamento dei due tradizionali partiti di massa, che dal dopoguerra hanno retto un sistema sostanzialmente bipartitico, fa ora seguito la definizione di un sistema piu' articolato. Un cambiamento in qualche modo epocale nel panorama politico tedesco, accompagnato dall'altro momento di discontinuità che la conclusione del lungo Cancellierato di Angela Merkel inevitabilmente ha  rappresentato.

L'Esecutivo è attualmente composto come segue: 

Cancelliere federale, Olaf Scholz (SPD)

Vice Cancelliere e Ministro dell’Economia e della Protezione del Clima, Dr. Robert Habeck (Verdi)

Ministro delle Finanze, Christian Lindner (FDP)

Ministra dell’Interno e del territorio, Nancy Faeser (SPD)

Ministra degli Esteri, Annalena Baerbock (Verdi)

Ministro della Giustizia, Dr. Marco Buschmann (FDP)

Ministro del Lavoro e degli affari sociali, Hubertus Heil (SPD)

Ministro della Difesa, Boris Pistorius (SPD)

Ministro dell’Agricoltura e dell’alimentazione, Cem Oezdemir (Verdi)

Ministra della Famiglia, degli anziani, delle donne e della gioventù, Lisa Paus (Verdi)

Ministro della Salute, Prof. Dr. Karl Lauterbach (SPD)

Ministro dei Trasporti e degli affari digitali, Dr. Volker Wissing (FDP)

Ministro dell'Ambiente, della conservazione della natura, della sicurezza nucleare e della protezione dei consumatori, Steffi Lemke (Verdi)

Ministra dell’Educazione e della ricerca, Bettina Stark-Watzinger (FDP)

Ministra della Cooperazione economica e dello sviluppo, Svenja Schulze (SPD)

Ultimo aggiornamento: 11/12/2023