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Cosa vendere (EMIRATI ARABI UNITI)


Macchinari e apparecchiature

Da sempre voce di punta dell’export italiano, la meccanica e le tecnologie industriali rappresentano circa il 40% delle esportazioni italiane nel Paese e, fino ad oggi, si sono concentrate nelle attrezzature dedicate alle attività oil&gas, al trattamento delle acque ed alla produzione di energie rinnovabili. La volontà del Governo di stimolare l’affermazione di un tessuto imprenditoriale locale robusto apre scenari estremamente interessanti, sia in relazione alla fornitura di macchinari e tecnologie per le attività manifatturiere tradizionali, sia con riferimento agli ambiti dell’Industria 4.0 (greentech, intelligenza artificiale, robotica, big data, blockchain, life sciences), al cui sviluppo sono legati l’innalzamento della frontiera tecnologica emiratina e la trasformazione del mercato del lavoro con una riduzione degli impieghi ad alta intensità di lavoro.

Prodotti alimentari

Gli EAU importano circa l'87% del loro fabbisogno alimentare e i temi dell’accesso alle fonti alimentari, della qualità del cibo e della sicurezza delle catene di approvvigionamento sono ritenuti aspetti di sicurezza nazionale. Nel 2018 il Governo ha varato la National Food Security Strategy 2051 con l’obiettivo di pervenire, fra trent’anni, al pieno soddisfacimento del bisogno alimentare nazionale attraverso lo sviluppo di pratiche agricole resilienti e ha lanciato i progetti:   Agricultural Technology Adaptation Accelerator Program (AgTech): volto a favorire l'adozione di tecnologie sostenibili per promuovere l'agricoltura in ambienti marginali attraverso una piattaforma interattiva; Food Valley Platform: piattaforma virtuale che raccorda gli stakeholder nazionali ed internazionali per diffondere le migliori pratiche, individuare soluzioni innovative a beneficio dello sviluppo del settore agricolo e della sicurezza alimentare. Tra le iniziative di livello locale, si segnala il progetto “Ghadan 21 accelerator programme”, promosso dall’Abu Dhabi Investment Authority: finanziamenti rotativi destinati alle start-up che propongono soluzioni agricole mirate per gli ambienti desertici, con focus su: tecnologie di coltivazione indoor; agricoltura di precisione e robotica; biocombustibili basati sull’impiego di alghe.  L’attenzione verso queste tematiche ha stimolato, negli ultimi anni, lo sviluppo di sistemi moderni di agricoltura idroponica, biologica e verticale e la crescita dell’industria alimentare locale, divenuta la terza per importanza nel Paese, con un volume di produzione di 6 milioni di tonnellate (2020) e nella quale operano oltre 560 aziende. Negli EAU i prodotti confezionati più venduti, in termini di fatturato, sono: generi alimentari di base (987 mila T), riso, pasta e noodles (784 mila T), prodotti da forno (662.7 mila T), conserve (114 mila T) e oli (254.5 mila T).  In linea con i mercati internazionali evoluti, anche gli EAU si rivelano sensibili al trend dell’alimentazione sana e sostenibile che, nonostante l’emergenza pandemica, nel biennio 2019/20 ha fatto registrare l’aumento dei consumi di prodotti naturali (4,9%), bio (8,7%) e “free from” (+9,6%). Il Paese svolge un ruolo fondamentale quale hub distributivo internazionale ed esportatore di generi alimentari - in particolare, verso Golfo, Africa orientale, India, Pakistan e Russia - ed i principali prodotti esportati sono: caffè, tè, zucchero, pomodoro, cereali, cipolle, latte in polvere, farina, olio e riso. Il sistema distributivo locale è avanzato e ben organizzato: la maggior parte delle vendite è generato dalle grandi catene di supermercati internazionali (Carrefour, Spinneys, Waitrose, Lulu, Union Coop) e da quelle tipiche dell’area GCC (Al Maya, Aswaaq, Choithrams). Si rileva, inoltre, un solido ed emergente gruppo di operatori dell'e-commerce, tra cui Amazon, Noon, Namshi, Deliveroo, Careem, Uber Eats, CarrefourNow, FarFetch e le abitudini dei consumatori locali, circa il 73% dei consumatori si rivolge a piattaforme on-line – si ritiene che ci siano margini di crescita interessanti in questo particolare segmento distributivo.

Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature

La gioielleria è tradizionalmente uno dei settori più dinamici dell’economia emiratina, che alimenta circa il 30% delle esportazioni nazionali non oil.

Nel 2020 il Governo ha riconosciuto la filiera della gioielleria come industria nazionale ad alta priorità e annunciato il varo dell’”UAE Good Delivery Standard”, una certificazione tesa a garantire la trasparenza delle attività di estrazione e lavorazione dell’oro e delle pietre preziose, che ha lo scopo di rafforzare l’affidabilità della filiera e consolidare il ruolo degli Emirati come snodo mondiale della lavorazione di gioielli. La piazza locale più importante è Dubai, nella quale sono attivi oltre 1.000 operatori e 600 punti vendita.

Le fasce più mature della popolazione emiratina tendono ad acquistare l’oro quale forma di investimento ed a regalarlo quale dono di nozze ed i loro comportamenti sono, tendenzialmente, anelastici al brand ed al design, elementi che, invece, esercitano un forte potere di attrazione sulle generazioni giovani.

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

Il settore farmaceutico degli EAU è oggetto di un processo di veloce e imponente espansione, alimentato dalle prospettive di crescita demografica del Paese e dall’esigenza di attenuare la dipendenza dall’importazione di farmaci. Secondo il database COMTRADE delle Nazioni Unite sul commercio internazionale, nel 2021 le importazioni di prodotti farmaceutici degli Emirati Arabi Uniti sono state pari a 6,57 miliardi di dollari. Il mercato locale è dominato dalla Julphar Gulf Pharmaceutical Industries, il più grande produttore farmaceutico generico di Medio Oriente e Nord Africa, e ospita alcune Free Trade Zone dedicate, tra le quali: Dubai Healthcare City, Dubai Science Park e Jebel Ali Free Zone. Positivo anche il trend di crescita del settore medicale, trainato dagli investimenti compiuti dall’autorità pubblica per arginare l’emergenza epidemiologica, dall’aumento della spesa privata per la diagnostica di prevenzione e dalla privatizzazione di alcune strutture sanitarie.  Gli EAU, inoltre, si stanno affermando come meta del turismo medicale e, in particolare, l’Emirato di Dubai vanta ottime performance in questo ambito: è risultato 6° su 46 destinazioni nel Global Medical Tourism Index 2020-2021 (5° per qualità delle strutture e dei servizi sanitari, 7° per ambiente complessivo e 13° per fatturato dell’industria del turismo medico). Tra le opportunità di sviluppo più interessanti si segnalano la telemedicina e la teleradiologia: la diffusione di disturbi legati allo stile di vita, l'invecchiamento della popolazione, la crescente domanda di cure personalizzate, soprattutto nelle fasi pre- e post-operatorie, rendono questi strumenti di autodiagnosi e cura i nuovi driver di sviluppo del mercato medicale locale.

Ultimo aggiornamento: 30/09/2022