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Rischi economici (KAZAKHSTAN)


Tasso di cambio

Il regime di cambio, fino al 20 agosto 2015, era regolato da un sistema di fluttuazione controllata in relazione all'andamento del dollaro. Il crollo del prezzo del petrolio e la svalutazione delle valute dei Paesi confinanti (in particolare Russia e Cina), ha portato il Governo di adottare una politica monetaria di "inflation targeting". La libera fluttuazione del tenge ne ha causato un immediato forte deprezzamento rispetto al dollaro (circa il 50%). Dalla meta' del 2016 il tasso si e' stabilizzato, recuperando anzi marginalmente.

Inflazione

Nel 2014/15 l'inflazione ha registrato un forte aumento legato alla svalutazione della moneta nzionale, il picco e' stato registrato a dicembre 2016 con il 14%. Da inizio anno l'inflazione ha iniziato a scendere ed e' prevista entro l'8% nel 2017.

Bilancio pubblico e discesa del prezzo del barile

Le ingenti entrate del settore petrolifero hanno garantito fino ad ora notevoli avanzi di bilancio, nonostante i livelli di spesa pubblica molto elevati. Tuttavia, nel 2015 il crollo prezzo del petrolio ha causato un decremento delle entrate pubbliche e ha spinto il Governo a rivedere le sue politiche di spesa e investimento (per il periodo 2015-2017, il budget statale era stato calcolato avendo come punto di riferimento per il prezzo del petrolio 50$ dollari al barile, mentre nel 2015 questo e' sceso al di sotto dei 40). Per mantenere la spesa sociale e sostegno al consume il Governo ha fatto ricorso nel 2016 ai fondi di riserva. La situazione va migliorando nel 2017, ma resta il peso dell'elevato debito nel settore non-oil, superiore al 10%

Rallentamento dell'economia Russa e Cinese

Il rallentamento delle economie russa e cinese, principali partner economici del Kazakhstan, seguito da significative svalutazioni delle rispettive monete, avevano contribuito nel 2014/15 ad aggravare la crisi economica del Paese. Le esportazioni della Repubblica Popolare Cinese erano crollate dai 9 miliardi di dollari nel 2014 a 5 miliardi nel 2015 (dati FMI), mentre nel 2016 l'interscambio con la Russia calava del 30%. I primi dati del 2017 indicano un'inversione di tendenza.

Ultimo aggiornamento: 28/05/2017