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Relazioni internazionali (BOLIVIA)

Sul piano internazionale, l’affermazione politica di Morales, profondo oppositore del neoliberismo e convinto sostenitore del Movimento dei Non Allineati, ha comportato un progressivo avvicinamento alle posizioni del Venezuela e degli altri Paesi che hanno aderito all’Alleanza Bolivariana per le Americhe: un progetto di cooperazione che auspica la creazione di un blocco commerciale socialmente posizionato e alternativo all'Area di Libero Commercio delle Americhe, strettamente basata, invece, sulla logica della massimizzazione del profitto.

Dal 2015, la politica estera di La Paz è orientata a sostenere una maggiore integrazione a livello regionale e sub regionale. Il Governo boliviano continua a intensificare le relazioni politico-economiche con i principali governi di sinistra, a incentivare un rafforzamento della Comunità Andina e a mantenersi propositivo nei confronti dalla Comunità di Stati Latinoamericani e Caraibici e dell’UNASUR (organismo internazionale composto di 12 Paesi sudamericani che persegue l’equità e l’inclusione sociale).

Obiettivo prioritario della politica estera di Morales è l’accesso sovrano al mare, perso in favore di Santiago a seguito della Guerra del Pacifico (1879-84). I rapporti bilaterali con il Cile sono compromessi da un contenzioso territoriale che ha fatto l’oggetto di un ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, la quale ha di recente (settembre 2015) sentenziato la propria competenza per esaminare la domanda presentata dalla Bolivia sulla necessità di avviare un negoziato con il Cile. La vittoria è stata sapientemente sfruttata sul piano internazionale da Morales. Di recente, si è aperto un altro fronte di conflitto a seguito della presentazione di un'istanza all'Aja, da parte di Santiago, in merito allo sfruttamento delle acque del fiume Silala, che si trova al confine fra i due Paesi.

Il posizionamento ideologico antimperialista di Morales ha inoltre determinato un processo di emancipazione dall’influenza statunitense, giunto al suo culmine con la dichiarazione di persona non grata dell’Ambasciatore (settembre 2008), la recessione da accordi con gli USA per l’estirpazione del traffico di droga e la promozione del commercio, e l’espulsione delle Agenzie governative statunitensi DEA (novembre 2008) e USAID (maggio 2013) con l’accusa di cospirazione e spionaggio politico.

Sebbene ne critichi la prevalenza politica dei Paesi sviluppati all’interno, la Bolivia di Morales gode di un ottimo rapporto con l’Organizzazione delle Nazioni Unite, presso cui si è particolarmente impegnata per ottenere la depenalizzazione della foglia di coca, di ancestrale. L'ex Segretario Generale ha visitato la Bolivia due volte in appena 18 mesi.

Il posizionamento internazionale della Bolivia è inoltre determinato dalla grande disponibilità di materie prime, oltre che dall’orientamento ideologico dell’attuale Governo. Gas, petrolio e litio, in particolare, fanno della Bolivia un Paese di riferimento per tutta la regione in ambito energetico. Argentina e Brasile sono committenti di importanza strategica e, pertanto, ottimi interlocutori per accordi commerciali nel settore ed investimenti in territorio boliviano.

Buone anche le relazioni con l’Unione Europea, che mantiene tuttora un consistente programma di Cooperazione allo Sviluppo. Sul piano commerciale, sono in corso negoziati con Bruxelles per la stipula di un accordo bilaterale e per la sottoscrizione dell’Accordo di Associazione con la Comunità Andina; quest’ultimo, però, è stato rallentato proprio dalla Bolivia per via della richiesta di esclusione di numerosi settori chiave dell’economia.

La Bolivia ha di recente aderito al MERCOSUR (devono tuttavia ancora essere risolte le incompatibilità derivanti dall’appartenenza anche alla CAN); manca tuttavia ancora il voto del Brasile per l'adesione a pieno titolo.

Tra i risultati di maggiore prestigio della politica estera di La Paz, figurano: il riconoscimento dell’acqua come Diritto dell’Uomo, la cooperazione internazionale senza condizionamenti e gli sviluppi nella lotta al narcotraffico (gli ettari coltivati a coca ridottisi in passato del 35% da quando la DEA non opera più in Bolivia, secondo i dati ONU e UE, sono tuttavia aumentati recentemente, anche per la controversa normativa che ha incrementato a 22 mila ettari le coltivazioni legali della foglia di coca).

Ultimo aggiornamento: 15/07/2017