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Quadro macroeconomico (LUSSEMBURGO)

Il Lussemburgo contende al Qatar il primo posto nella classifica OCSE per PIL pro-capite a parità di potere d’acquisto. Il sistema economico è aperto, altamente dipendente dagli scambi con l’estero: l'80% dei beni e servizi prodotti è destinato all'esportazione, la spesa in consumo domestico rappresenta un terzo del PIL, il 72,6 % della forza lavoro è straniera. Il settore servizi genera l’86,8% del PIL, la componente industriale il 13,4%, le attività agricole lo 0,23%. Nel 2019, il tasso di crescita è stato del 2,3%; si è avuto decremento del PIL reale di 3,5% nel 2020 e si prevede un ritorno alla crescita del PIL, stavolta nell’ordine del 4,0%, nel 2021.

Le attività finanziarie producono il 30% circa del PIL. La piazza finanziaria lussemburghese è la seconda a livello globale per capacità di attrazione di fondi di investimento e leader nella loro distribuzione cross-border, ha forti connessioni con Londra e Zurigo, e nella prospettiva post-Brexit ha rafforzato la sua proiezione sulle piazze asiatiche. Il Granducato è il principale centro di private banking dell’euro-zona e il primo centro di riassicurazione captive in Europa. Al settore finanziario si affiancano tutti i servizi complementari di consulenza di direzione e strategia, assistenza legale e fiscale internazionale, revisione contabile.

Nel settore servizi non finanziari, tra i principali operatori economici rientrano la SES Global (il più grande operatore di satelliti commerciali al mondo) e il Gruppo audiovisivo RTL (il maggiore in Europa con 46 canali televisivi e 29 stazioni radiofoniche in 9 Paesi, divenuto leader in Europa per video on-line). Nel campo della logistica, che occupa attualmente il 5% della forza lavoro, il Granducato sta potenziando le capacità di trasporto aereo (Cargolux, LuxairCargo e CargoCenter), di trasporto ferroviario (CFL e CFL Multimodal) e di trasporto fluviale  per le forniture di prodotti petroliferi da Anversa e di materiali per costruzioni. Sono in corso di ampliamento tutte e tre le piattaforme logistiche del Paese: il porto fluviale di Mertert, collegato alla piattaforma intermodale (stradale e ferroviaria) di Bettembourg, e l'aeroporto internazionale di Findel, che pur avendo una connotazione regionale per il traffico passeggeri, nelle attività cargo è il quinto scalo a livello europeo.

La base industriale attiva ha fatto premio finora sulla siderurgia (Arcelor-Mittal Steel s.a, il più grande gruppo siderurgico mondiale, con sede in Lussemburgo) che produce leghe in acciaio di altissima qualità, inclusi i "jumbo beams" per la costruzione di grattacieli di ultima generazione. A partire dagli anni ’70 è stata incentivata la creazione di altre attività industriali, finanziate con capitale americano in massima parte , nei settori chimico (DuPont de Nemours), plastica e materiali sintetici (Goodyear), ingegneria meccanica, componenti automotive, strumenti di precisione, elettronica, vetro (Guardian Glass) e legno. Per assicurare una crescita sostenibile a lungo termine, il governo si sta adoperando per incentivare i processi di digitalizzazione e diversificare le fonti di ricchezza con la promozione di nuove attività industriali "knowledge-intensive", che fanno leva sullo sviluppo della ricerca e sull'utilizzo di tecnologie di avanguardia. 

I flussi di interscambio merci sono concentrati soprattutto sui Paesi vicini, che sono anche i principali fornitori, con la Germania come primo partner commerciale. La bilancia commerciale presenta da molti anni un deficit di alcuni miliardi di euro, dovuta alla dipendenza energetica, alla crescita costante dei consumi delle famiglie, e all’espansione dei servizi la cui produzione utilizza beni e materiali di importazione. Il deficit è comunque più che compensato dal surplus nei servizi.

Con riferimento alle misure economiche adottate per sostenere il sistema economico nazionale, è stato varato a fine marzo 2020 un pacchetto di salvataggio da 9 miliardi di euro pari a circa il 14% del PIL che includeva la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, il blocco degli adempimenti e dei versamenti tributari e il rimborso immediato dei saldi creditori IVA (pari complessivamente a 4,5 miliardi di euro). Una quota di 500 milioni al mese (tra marzo e aprile 2020) è stata destinata al finanziamento della disoccupazione parziale, che ha coinvolto circa 15.000 aziende e oltre 100.000 lavoratori.

Ultimo aggiornamento: 29/06/2022