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Quadro macroeconomico (GIORDANIA)

Gli effetti della pandemia di COVID-19 sull’economia giordana stanno mettendo in evidenza le criticità di un tessuto economico e produttivo ancora fragile. I dati sul PIL sono risultati tuttavia meno gravi di quanto previsto. Inizialmente la Banca Centrale giordana, dopo un dato congiunturale di -3,6% registrato a metà 2020, aveva individuato un calo del 5% alla fine del 2020, mentre invece alla prova dei fatti il PIL è risultato in diminuzione di solamente 1,6 punti. Nel corso del 2021 e 2022 si dovrebbe assistere ad una moderata ripresa, a condizione che i prezzi degli idrocarburi si mantengano bassi e si assista ad un recupero degli scambi a livello internazionale.

Restano sullo sfondo numerose questioni da affrontare per consentire una crescita più sostenibile e duratura, in linea con le raccomandazioni di FMI e BM, nonché con le richieste avanzate a più riprese dalla popolazione anche con manifestazioni e scioperi. La prudente riapertura dei confini con l'Iraq, oltre ad essere fonte di preoccupazione per i casi di contagio riscontrati alla frontiera, ha finora fornito solo una limitata spinta all’economia giordana, comunque inferiore alle ottimistiche aspettative dell’imprenditoria locale, a causa dell’obsolescenza delle infrastrutture, dei mezzi di trasporto e di un’acquisita introversione al mercato interno da parte delle aziende locali.

Con l’aumento della disoccupazione e la perdita di salari, la domanda interna ha subito un deciso calo, pur in presenza di un livello dei prezzi molto elevato (il dinaro giordano è ancorato tramite cambio fisso al dollaro USA) che, al contempo, deprime ulteriormente la competitività di beni e servizi di origine giordana sui mercati regionali ed esteri. A penalizzare la domanda interna contribuiscono inoltre il crollo dei prezzi nel mercato immobiliare (-26% nel 2020) e la caduta nelle vendite al dettaglio a causa di bassi livelli salariali.

Questo scenario non particolarmente brillante fa il paio con la chiusura, imposta dalle misure anti-COVID, al mercato turistico internazionale. Il turismo in Giordania valeva nel 2019 il 16% del PIL e nel 2020-2021 risulta in calo di oltre l’85%. Nel 2019 si assisteva invece sia alla crescita del numero di presenze (5,3 milioni, pari a +7% rispetto al 2018) e del tasso di occupazione alberghiera (che aveva portato ad un generale aumento dei prezzi), in gran parte grazie allo sviluppo delle compagnie aeree “low cost” che garantivano collegamenti plurisettimanali con UE e Russia. Erano anche raddoppiati i turisti italiani in Giordania che risultavano circa 65.000 su base annua: erano 29.444 nel 2018.

L’export giordano sta invece reggendo alla sfida del coronavirus, anche se continua a dipendere in maniera importante dalle industrie estrattive (fosfati, potassio) e dei lavorati di queste industrie (fertilizzanti), che registrano una domanda anelastica rispetto ai conflitti regionali e che, non a caso, continuano a registrare positive performance anche nell’ultimo periodo, soprattutto grazie alla clientela asiatica. L’agricoltura rimane marginale rispetto al complesso del PIL giordano (2,7%) a fronte del principale contributo in termini di valore costituito dal terziario commerciale, finanziario-assicurativo e immobiliare, che valeva nel 2019 circa il 23% del prodotto.

Nel secondo quadrimestre del 2021 il tasso di disoccupazione ufficiale ha toccato quasi il 25%, con tendenza ad ulteriore rialzo (rispetto al 19% di fine 2019), colpendo in misura particolare i giovani (50%) e le donne. I provvedimenti adottati dal precedente Governo Razzaz non hanno sostanzialmente incentivato, come nelle intenzioni, le assunzioni di personale locale, non riuscendo a far fronte alla pressione sui salari dovuta all’ampio numero di lavoratori migranti da paesi più poveri.

Il tasso di inflazione è moderato, intorno all'1,8% (luglio 2021) dopo che si era portato in terreno deflattivo, con una riduzione dei prezzi al consumo a -0,6%. Nel 2019 l'indice aveva chiuso l'anno all’1,7% e nel 2018 al 4,5%, in linea con l’andamento del prezzo del petrolio e materie prime.

Ultimo aggiornamento: 12/09/2021