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Politica economica (KAZAKHSTAN)

 

L'allora Presidente Nazarbayev aveva avviato nel 2014 un vastopiano di politica economica, denominato “Nurly Zhol" ("Sentiero luminoso").  che prevedeva una serie di riforme considerate  come vero “motore della crescita” del Paese  grazie ad investimenti per  oltre 24 miliardi di dollari  (di cui 9 prelevati dal Fondo nazionale, alimentato dai proventi petroliferi, 6 stanziati dallo Stato e i restanti 9 attesi da BERS, World Bank, Banca di Sviluppo Islamica e Banca di Sviluppo Asiatica). In particolare, gli interventi hanno riguardato, anche in un'ottica di impulso all'occupazione: lo sviluppo delle PMI, il rafforzamento del settore bancario, l'attrazione di investimenti esteri, lo sviluppo delle infrastrutture  A tal fine sono stati  previsti  la modernizzazione delle reti stradali (avviata), la realizzazione di un nuovo terminal per l'aeroporto di Astana e la creazione di  "hub logistici" per il transito merci a Khorgos (al confine con la Cina) e nella zona del Caspio (Porto di Aktau e Kurik).

Sin dal suo insediamento nel 2019, il Presidente Tokayev ha progressivamente avviato un ulteriore piano di riforme economiche dirette a rendere il modello economico kazako piu' sostenibile e competitivo. A tale proposito, e' stato istituito un apposito Consiglio Supremo delle Riforme che si riunisce con cadenza bimestrale e si pone come obiettivi principali, la riforma della Pubblica Amministrazione, gli incentivi alla diversificazione dell'economia, ancora troppo dipendente dal settore minerario, la transizione ecologica del sistema produttivo nazionale, l'attrazione di maggiori  investimenti diretti esteri e il branding Paese.   

 A fronte della crisi economica determinata dalla pandemia COVID, va dato atto al Governo del kazako  di aver messo prontamente in campo ed implementato un ampio programma di provvedimenti diretti a minimizzare l'impatto della crisi  sul tessuto socio-economico piu' colpito dalla crisi, del valore stimato in circa 10 miliardi di USD (5,7% del Pil) . Sin dalla scorsa primavera,  le autorita'  hanno  infatti introdotto  un articolato  pacchetto di misure finalizzate al afforzamento del  sistema sanitario nazionale, alla sospensione  delle imposte e all'introduzione  di prestiti garantiti  dallo Stato per le PMI e sussidi economici per circa 6 milioni di individui (il 24% della popolazione).

Allo stesso tempo, su impulso del Presidente Tokayev, dal  settembre 2020 e' stato avviato un piano di riforme economiche dirette a stimolare la competitivita' del Sistema Paese, a realizzare un programma credibile di diversificazione del tessuto produttivo e di incentivo all'attrazione degli investimenti stranieri, con l'obiettivo di raggiungere un tasso di crescita pari al 5% entro il 2025. Riforme che sono rese ancora  piu' urgenti dagli effetti della pandemia sul tessuto sociale kazako, che specie nelle aree rurali del Paese ha sofferto un netto peggioramento delle condizioni di vita, come certificato dalla Banca Mondiale, che per il 2020 calcola che circa il 12% della popolazione kazaka viva al di sotto della soglia di poverta'.

Il Governo è ulteriormente impegnato in un piano di privatizzazione, al fine di favorire la competitività e l'efficienza del mercato kazako, tramite la vendita di circa 800 imprese di proprieta' stradale, incluse quelle di maggior valore della holding pubblica Samruk-Kazyna (valutate circa 10 miliardi di dollari americani di partecipazioni).

 

Ultimo aggiornamento: 28/04/2021