Overview (CIPRO)
Italia e Cipro mantengono ottime relazioni, favorite dai comuni interessi nell’area mediterranea, da una spiccata simpatia reciproca tra le popolazioni e da un’antica consuetudine di rapporti: dalla stabile presenza dei mercanti italiani nel medioevo, quando Famagusta era una delle città più floride del Mediterraneo, fino al regno della regina Caterina Cornaro e successivamente di Venezia, la cui eredità architettonica è ancor oggi visibile in tutta l’isola.
L’Italia gode di un’immagine positiva, testimoniata dal diffuso studio della lingua e dal generale apprezzamento della qualità dei prodotti e dei simboli del “made in Italy”, che non di rado si manifesta nell'adozione di insegne e denominazioni "Italian sounding". L’Italia figura stabilmente tra i primi fornitori dell’isola, confermandosi ormai da anni come secondo fornitore.
L'economia cipriota è caratterizzata da grande apertura al commercio internazionale e dipendenza dalle importazioni da cui ne consegue un deficit commerciale strutturale. L'economia è orientata prevalentemente ai servizi quali turismo, trasporti e finanza che rappresentano oltre l’83% del PIL. L'industria manifatturiera, che rappresenta circa il 14% del PIL si diversifica in settore alimentare e tessile, settore chimico e farmaceutico e settore della raffinazione del petrolio. L'agricoltura contribuisce per circa il 2% alla formazione del PIL.
I Paesi della UE rimangono i principali partner commerciali di Cipro, insieme a Cina, Regno Unito e Israele. L’Italia mantiene una ottima posizione sul mercato, al secondo posto (alle spalle della Grecia). Nonostante la performance positiva delle nostre esportazioni, la presenza italiana è originata principalmente da iniziativa cipriota. La percezione dell’offerta italiana è tendenzialmente positiva e legata alla tradizionale immagine di prodotti di qualità e di un’offerta flessibile.
A livello bilaterale, nel 2021, l’interscambio nel 2021 è stato pari a 962 milioni di euro, in leggera ripresa rispetto al dato del 2020 ma sempre ben al di sotto del dato del 2019 in cui aveva raggiunto circa 1,2 miliardi di euro. Le esportazioni sono state pari a 867 milioni, mentre le importazioni si sono attestate a 95 milioni.
Le principali voci delle esportazioni italiane sono; navi e imbarcazioni, prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, prodotti della siderurgia, prodotti tessili, mobili, macchinari di impiego generale. Le principali voci delle importazioni da Cipro sono: prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, prodotti alimentari, altri prodotti agricoli, rifiuti, strumenti e apparecchiature di misurazione e prodotti medicinali.
A parte il turismo e i servizi per la navigazione, i maggiori drivers di sviluppo dell’economia cipriota nei prossimi anni saranno legati ai programmi di miglioramento e potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili e dai programmi di efficientamento energetico. Rilevante inoltre il potenziale legato allo sfruttamento delle risorse off-shore. NElla Zona Economica Esclusiva (ZEE) di Cipro si trovano numerosi giacimenti di gas. Dopo una fase di rallentamento delle attività causata dalla pandemia, nei primi mesi del 2022 hanno avuto inizio le attività di perforazione nel giacimento Glaucus, situato nel Blocco 10 della Zona Economica Esclusiva della Repubblica di Cipro, da parte della joint venture ExxonMobil e Qatar Energy. Si e’ trattato della prima attività di trivellazione dall'inizio della pandemia nonché della ripresa del programma di esplorazione delle risorse energetiche che potrebbero trasformare il Paese in un hub energetico regionale. Con riguardo al blocco 6, dove e’ situato il giacimento “Calypso” e nel quale opera il consorzio Eni-Total, le operazioni di trivellazione sono iniziate nel mese di maggio. Per quanto riguarda il giacimento “Aphrodite”, in concessione ad un consorzio guidato da Noble Energy, Delek e la British Gas (Shell), con riserve stimate di 4.45 tcf (circa 130 bcm), il piano di investimenti e messa in produzione è stato posticipato alla fine del 2022.