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02/06/2013 - Periodica pubblicazione annuale (maggio 2013) delle raccomandazioni della Commissione Europea, dedicate alla situazione economica dei Paesi Membri.

Periodica pubblicazione annuale (maggio 2013) delle raccomandazioni della Commissione Europea, dedicate alla situazione economica dei Paesi Membri.

Le raccomandazioni si sono basate sull’analisi congiunta di due documenti approvati da queste autorita’: il “National Reform Programmes” (NRPs) 2013  ed il “Stability Programme 2012-2017.

Esse hanno innanzitutto confermato i buoni “fondamentali” economici di questa economia: una crescita del 3,5% prevista per il 2013-2014 (anche superiore alle proiezioni del governo di Tallinn, che si fermano, per lo stesso periodo, al 3,3%), un deficit di bilancio dello 0,3% (che permette agli analisti di Bruxelles di confermare la legittimita’ delle previsioni di un surplus entro il 2014) ed un debito pubblico inferiore al 30% del PIL (destinato, secondo la Commissione, a ridursi nei prossimi anni fino ad arrivare addirittura a solo il 9% tra il 2015 ed il 2016).

Nonostante questo quadro incoraggiante, la Commissione ha espresso cinque raccomandazioni per migliorare ulteriormente il quadro complessivo. Le si riportano di seguito piu' in dettaglio:

1. Mercato del lavoro. Auspicata un’azione piu’ robusta, attraverso misure di maggiore flessibilita’ del mercato del lavoro e di piu’ efficace “welfare” soprattutto nelle zone rurali, contro i destabilizzanti effetti anche sociali della disoccupazione - quella giovanile in particolare (che si attesta attorno al 25% a fronte di una disoccupazione di tutta la potenziale forza lavoro di circa l’8-9%) -, contro il “brain drain” (che rappresenta un effetto collaterale del piu’ generale spopolamento del Paese a causa dell’emigrazione verso Paesi con livelli salariali piu’ appetibili) e contro la piaga del’alcolismo (che riduce il gia’ piccolo “bacino” di forza lavoro nazionale);
2. Educazione. Riconosciuti gli eccellenti risultati della riforma della scuola superiore adottata nel 2012 (di cui si e’ auspicata pero’ una maggiore sinergia col mondo imprenditoriale e con gli istituti di ricerca) ma al contempo sollecitati analoghi provvedimenti a favore delle istituzioni scolastiche a livello elementare e medio allo scopo anche di affrontare, con programmi di educazione professionale gia’ prima delle scuole superiori, il problema della disoccupazione giovanile;
3. Energia. Lamentato l’alto tasso di emissioni inquinanti, dovuti soprattutto al legato dell’edilizia sovietica, certamente non “environmental oriented” e ad un parco macchine piuttosto ampio e ancora obsoleto. Suggerito, a quest’ultimo proposito, l’aumento delle tasse automobilistiche e delle accise sui carburanti. Sottolineato inoltre l’isolamento energetico (e la conseguente scarsa concorrenza nel settore) dell’economia estone a causa dell’insufficienza dei collegamenti energetici con gli altri Paesi dell’area;
4. Amministrazioni locali. Stigmatizzata l’inerzia del governo centrale a ricercare soluzioni per superare la situazione di inefficienza – dovuta alla scarsa qualita’ professionale degli operatori nonche’ alla scarsezza di risorse finanziarie - dei servizi forniti dai governi provinciali soprattutto nell’ambito dell’educazione, dei trasporti, della sanita’ e della politica per le famiglie.
5. Gestione della politica economica. Pur ribadendo i notevoli successi raggiunti dall’Estonia, il documento della Commissione indica come passi ulteriori una politica fiscale meno rigida e piu’ orientata alla crescita.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - ESTONIA